24 novembre 2016 – Trentino, Corriere del Trentino
Domeniche di dicembre, niente premi a chi lavora
Anche per quest’anno Confcommercio e Confesercenti Trento «rigettano la richiesta di un premio per le domeniche di dicembre per i lavoratori e le lavoratrici del commercio». Lo comunicano in una nota Lamberto Avanzo (Fisascat), Roland Caramelle (Filcams) e Walter Largher (Uiltucs) commentando il prossimo avvio delle domeniche aperte nel commercio.
«Mentre nel vicino Alto Adige i commessi riceveranno il 65% in più rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale (95% totale!) recita la nota i commercianti trentini da oltre 4 anni si sfilano puntualmente da una discussione di merito sulle retribuzioni dei propri dipendenti sperando contestualmente che ripartano i consumi.
Il Trentino del commercio, così come il turismo purtroppo, ha scelto di fare la propria strada puntando esclusivamente sull’abbassamento del costo del lavoro, una strada che va nel senso opposto del vicino Alto Adige che ha invece puntato sulla qualità dell’offerta a 360 gradi.
Impietoso purtroppo il confronto a qualsiasi livello: 24 stelle Michelin ai ristoranti, 17 in Alto Adige, 7 in Trentino. 37 Tre bicchieri del Gambero Rosso: 27 cantine in Alto Adige, 10 in Trentino. 5.400 alberghi di cui: 4.000 in Alto Adige e 1.400 in Trentino.
L’abbiamo detto più volte: il commercio del Trentino concludono i sindacati con le aperture indiscriminate e retribuzioni sempre più basse sta preparando il terreno alle grandi catene extra provinciali e nonostante la disponibilità dei sindacati alla sottoscrizione di un contratto provinciale che possa attenuare i danni del decreto Monti sulle aperture indiscriminate, abbiamo sempre ricevuto chiusure totali.
Se le Associazioni datoriali pensano che le relazioni sindacali servano solo per gestire le risorse della bilateralità si sbagliano di grosso. Non esistono le politiche dei due tempi …..e anche qui purtroppo volgano lo sguardo a nord».
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