15 dicembre 2016 – Corriere del Trentino

«Alloggi a canone moderato e sociale

Sforzo insufficiente, occorre fare di più» Alotti e Ianeselli incalzano. Daldoss: riqualificheremo 150 appartamenti

TRENTO L’esito dell’analisi non lascia spazio a troppi dubbi: la legge sull’edilizia abitativa, sulla quale il Tavolo di coordinamento per la valutazione delle leggi provinciali ha puntato la lente di ingrandimento, non ha ottenuto i risultati sperati (Corriere del Trentino di ieri). Ne prendono atto Cgil e Uil, che sottolineano la necessità di continuare a investire su alloggi a canone sociale e a canone moderato, ne è consapevole anche l’assessore Carlo Daldoss, che fra le sue competenze annovera anche l’edilizia abitativa: «Si tratta comunque di una buona legge — osserva — l’obiettivo principale ora è la riqualificazione del patrimonio esistente». Alcuni interventi prenderanno il via già nel 2017.

«Mi fa piacere che il Tavolo abbia deciso di concentrarsi sulla partita della casa — ammette il segretario della Uil Walter Alotti, da tempo in prima fila sulle tematiche abitative — e condivido sia l’idea di rivedere la norma, che quella di continuare a sostenere la locazione degli alloggi». «Attualizzare», «razionalizzare», «rivisitare» sono i verbi scelti dal sindacalista per indirizzare un eventuale intervento del consiglio provinciale sulla legge. Un’azione che, oltre a prevedere nel suo processo la «partecipazione del sindacato», secondo Alotti dovrebbe fondarsi su quattro pilastri: «Mantenere gli alloggi a canone sociale, continuare a garantire il ricircolo veloce delle abitazioni di risulta, ampliare la possibilità del canone moderato e sperimentare il fondo di garanzia».

«Negli ultimi due anni si è riusciti a fare molto per la riduzione dei tempi fra rilascio e riassegnazione degli appartamenti, cambiando anche approccio al tema della loro ristrutturazione, riducendone l’importo da 24.000 a 7.000 euro circa per rimetterli in circolo velocemente — sottolinea Daldoss — e nei primi mesi del prossimo anno indiremo la gara per individuare il soggetto esterno che eserciterà l’attività di garanzia per far partire il fondo: riuscire in questo modo a sbloccare fra i 50 e 100 appartamenti sfitti sarebbe già un buon risultato». Ma gli obiettivi sono anche altri: scaduto il piano straordinario per l’edilizia abitativa sociale 2007-2016, la Provincia metterà in piedi un «programma di investimento decennale, utilizzando anche la leva del partenariato pubblico-privato, per riqualificare il patrimonio». Già nel 2017 avranno luogo i primi due interventi, che coinvolgeranno fra i 120 e i 150 appartamenti, per il cui efficientamento verranno indette gare apposite. Daldoss assicura inoltre che «la partita su via dei Tigli» a Trento «sta per essere chiusa» (sulle ceneri delle palafitte di San Bartolameo dovrebbero sorgere alloggi a canone moderato, ndr) e che «si troveranno le risorse per demolire e ricostruire la “Nave” di via san Pio X», sempre nel capoluogo. Il Comune di Trento, poi, «su sollecitazione del sindacato» precisa Alotti, potrebbe istituire con l’inizio del nuovo anno un tavolo di lavoro assieme alle associazioni sindacali degli inquilini «per l’aggiornamento dei patti in deroga» spiega il segretario della Uil: «I proprietari di alloggi potrebbero trarne benefici fiscali, gli inquilini agevolazioni sul canone, la sua durata o altri indici».

C’è fermento, dunque. E nonostante la crisi economico-finanziaria abbia pesato sull’attuazione della norma e la trasformazione di Itea in società per azioni sia stata «una scelta poco felice», la 15 del 2005 per l’assessore Daldoss rimane «una buona legge, che consente al Trentino di rispondere ai bisogni di edilizia pubblica: più di 10.000 alloggi in gestione non sono pochi se rapportati mediamente ai numeri dei territori vicini. Senza dimenticare i 6,5 milioni di euro l’anno erogati a sostegno dei costi per l’affitto».«Risultati al di sotto delle attese», invece, per Franco Ianeselli: «Il bisogno di abitazione di molte famiglie e giovani coppie resta ancora insoddisfatto — sostiene il segretario della Cgil — fra le priorità devono rientrare l’investimento in alloggi a canone sociale e moderato e l’indicizzazione Icef per rendere più equa la determinazione dei canoni».

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