19 gennaio 2019 – Trentino, Corriere del Trentino

 Medici e trasporti, giorni di disagi

Sarà un lunedì difficile per i pendolari e per chi è solito utilizzare autobus e corriere. Tutto il personale del trasporto pubblico, compresi i conducenti dei pullman e gli addetti alle biglietterie, hanno deciso di incrociare le braccia per quattro ore contro le nuove proposte di modifica dei regolamenti che arrivano direttamente da Bruxelles.
Lo sciopero è stato proclamato unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna. I sindacati parlano di una «proposta peggiorativa dei regolamenti 651/06 sui tempi di guida e di riposo e 1073 del 2009 che liberalizza il mercato internazionale dei servizi di trasporto passeggeri a lunga percorrenza svolto con autobus e pullman nell’Unione Europea». La proposta prevede la completa liberalizzazione delle operazioni di cabotaggio. Nessuna regola dunque. «In questo modo — attaccano sindacati — si spingono le aziende a una continua concorrenza al ribasso. In aggiunta i tempi di guida sarebbero allungati con una compressione dei tempi di riposo, determinando così un’astensione dei tempi di lavoro nelle prime tre settimane. Tutto questo — proseguono le organizzazioni sindacali — a scapito della sicurezza di passeggeri, lavoratori e utenti della strada». Gli autisti si fermeranno dalle ore 11 alle 15, il personale degli impianti fissi nelle utime 4 ore di ogni turno. Lo stop dei conducenti dei pullman a noleggio è invece previsto dalle 10 alle 14.
Ma lunedì sarà solo la prima giornata di un’ondata di scioperi che metterà a dura prova i cittadini. Dopo le paventate aperture di Piazza Dante e un incontro che avrebbe dovuto siglare un cambio di direzione, tanto che lo sciopero annunciato per giovedì e venerdì scorsi era stato annullato, i medici di base hanno proclamato un nuovo sciopero. «Ci avevano annunciato una risoluzione dei problemi — spiega Nicola Paoli, segretario della Cisl Medici — invece si sono presentati con un documento peggiorativo del precedente». Paoli non nasconde un certo disappunto: «Avevamo chiesto una nuova convocazione, ma non ci hanno mai risposto. Lo hanno fatto oggi (ieri per chi legge ndr) alle 12.10 dopo che noi avevamo inviato la nota ai giornali annunciando un nuovo sciopero. Non si fa così. È dilettantismo, non ho mai visto una giunta di dilettanti come questa».
Sul tavolo c’è l’apertura dell’Aft-Aggregazione funzionale territoriale a Trento sud, inaugurata il 27 dicembre scorso, che i medici non riescono proprio a digerire. «La proposta formulata non è accettabile» spiega Paoli. Una delle maggiori problematiche riguarda il rapporto medico-paziente, poi c’è la questione assicurativa. Non solo. «Ci sono solo 7 medici, invece dovrebbero essere 21 — prosegue Paoli — non si comprende poi il motivo per cui ci sono altre 80 associazioni tra medici sul territorio che fanno le stesse cose, ma si pagano anche l’affitto degli ambulatori. È discriminante per gli altri 370 medici». Restano irrisolti anche i problemi relativi alle vaccinazioni e alle criticità dei progetti aziendali. Gli studi dei medici di medicina generale di assistenza primaria resteranno chiusi il 31 gennaio e il primo febbraio dalle ore 8 alle 20 (saranno garantite le prestazioni indispensabili) mentre i medici di continuità assistenziale e i medici di emergenza sanitaria territoriale si asterranno dal lavoro dalle ore 20 del 31 gennaio alle ore 8 del primo febbraio.

Scarica il pdf: trasporti ART 190119