Trento, 01/03/ 2019

 

FUGA DAL SERVIZIO URBANO DI TRENTO

 

 

Alcuni mesi fa, segnalavamo l’imponente esodo di macchinisti e capitreno dal servizio ferroviario della Valsugana; tale esodo era evidenziato per la mancanza di adeguate coperture economiche; ora il problema si ripresenta per il servizio urbano di Trento infatti, oltre al mancato adeguamento economico (ricordiamo che il contratto di lavoro è fermo al 2001) esistono alcuni aspetti che rendono difficile il servizio: la poca flessibilità di esercizio non dà la possibilità all’autista di chiedere ferie quando ne ha necessità, basterebbe che l’azienda rispettasse gli accordi dei spostati riposi che inspiegabilmente nel servizio urbano di Trento a differenza degli altri settori non vengono concessi.

La normativa sulla bigliettazione a bordo sta creando dei problemi specialmente con alcune tessere nuove (quelle che, limitate a quattro corse gratuite al mese, dovrebbero sostituire l’abbonamento gratis per i migranti la cui gestione “analogica” graverà sull’autista) o le applicazioni su smartphone; i tempi di percorrenza sempre risicati che il più delle volte impediscono all’autista anche una sola breve pausa per i bisogni fisiologici.

La mancata realizzazione di corsie preferenziali e semafori intelligenti, non aiuta a guadagnare del tempo in certe zone strategiche della città; problema per altro già segnalato presso l’amministrazione comunale e mai risolto.

Il forte malessere genera stress e un consistente aumento delle malattie.

Sempre più autisti fanno domanda di cambiare settore, o addirittura escono dall’azienda, riteniamo pertanto di non dover procrastinare oltre alcune decisioni che possano scongiurare tale esodo. Crediamo che i problemi sopraelencati non aiutino a garantire un servizio efficiente ed efficace per la comunità di Trento.

 

 

Il segretario Uiltrasporti

Nicola Petrolli

Scarica il pdf: Articolo urbano02-19 Cerb