19 marzo 2019 – Trentino, Corriere del Trentino
I sindacati: «Giustizia sotto organico»
La carenza di organico che arriva al 37,7 per cento con punte del 63 per cento all’Unep, e un tentativo unilaterale di modificare l’orario di lavoro portandolo sui sei giorni contro i cinque attuali. Una situazione insostenibile di cui rischiano di pagare le conseguenze i cittadini. È questo in sintesi il grido d’allarme che è stato lanciato ieri dai lavoratori del comparto giustizia con una manifestazione davanti al tribunale di largo Pigarelli. A sostenere i lavoratori i segretari della Funzione Pubblica di Cgil (Luigi Diaspro), Cisl (Giuseppe Pallanch) e Uil (Marcella Tomasi). I problemi sollevati sono diversi e ora i sindacati si aspettano che la Regione prenda seriamente in mano la situazione. Da una parta c’è il contratto «fermo dal 2008 e che necessità assolutamente di essere aggiornato» come sottolinea Tomasi. E poi la carenza di personale. Che ormai è cronica e sta raggiungendo percentuali importanti, oltre quelle delle media nazionale. «Siamo ad oltre il 30 per cento spiega Diaspro – con l’assunzione di personale a tempo determinato, assunzioni fatte dalla Regione, che non ha determinato un miglioramento della situazione. Si tratta di personale che viene formato e che poi se ne va». «Bisogna dare stabilità gli fa eco Pallanch quello del comparto Giustizia è un lavoro molto delicato e per sanare la situazione chiediamo di attingere alla graduatoria nazionale degli assistenti giudiziari». Un passo che sarebbe a costo zero come viene sottolineato, visto che le procedure concorsuali sono già state svolte. Un’alternativa proposta è quella di far transitare in terza area il personale che risulta idoneo al concorso nazionale che si è svolto poco prima del passaggio di competenze per implementare le figure apicali. Oppure procedere con il processo di riqualificazioni professionali già stabilito negli accordi nazionali e locali. E poi c’è la questione della trasformazione dell’orario di lavoro da cinque a sei giorni. Una proposta unilaterale che troverà l’opposizione dei sindacati. Fra gli uffici in maggior sofferenza, la procura e il tribunale dei minorenni e il tribunale penale. Con il personale che fa i salti mortali per garantire comunque il servizio.
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