19 marzo 2019 – Trentino, Corriere del Trentino

Preoccupazione in Sandoz e il caso diventa nazionale.

L’assemblea in azienda. Oltre cento i dipendenti riuniti, attivati anche i vertici del sindacato Il nuovo prodotto nel 2021 potrebbe non saturare gli impianti. Pulicenter pronta a un incontro

Mentre il titolare della Pulicenter Sas Tarcisio Filippi si è detto disponibile a un confronto con i sindacati a stretto giro di giorni, per valutare la posizione della totalità dei dipendenti, impiegati come esterni allo stabilimento Sandoz, nella fabbrica della casa farmaceutica si è tenuta un’affollatissima assemblea dei lavoratori. Oltre un centinaio di presenze (calcolando che sul totale dei 160 dipendenti mancavano quelli dei turni serali), numeri che non si vedevano da molti anni in azienda. E il motore di una tale partecipazione è la ragionevole preoccupazione che i dipendenti nutrono per il proprio posto di lavoro, dopo che Sandoz ha annunciato di dover riconvertire gli impianti per adeguarli a una nuova produzione, in seguito alla cancellazione da parte del colosso Elanco di una grossa commessa di Tiamulina, l’antibiotico per uso veterinario che oggi costituisce il principale prodotto della fabbrica di corso Verona 165.
L’assemblea alla Sandoz. Dopo la relazione fornita dai sindacalisti Mario Cerutti (Cgil). Ivana Dal Forno (Cisl) e Osvaldo Angiolini (Uil) sulle scarne notizie fornite dall’ad Nicola Berti e dal suo staff, i lavoratori hanno manifestato scetticismo per quanto riguarda la ripresa dei cicli lavorativi dopo la conversione degli impianti. In teoria, l’impianto allo stato attuale può produrre fino a mille tonnellate l’anno di Tiamulina, ed è espandibile, potrebbe cioè aumentare la produttività con alcuni ritocchi. Ma Sandoz ha deciso di dismettere la produzione a partire da dicembre, per poi fermare l’impianto e modificarlo. In base al poco che è stato comunicato, si tratterebbe di adeguare le linee produttive a quello che dovrebbe essere il nuovo prodotto di punta, un farmaco antirigetto destinato ai pazienti trapiantati. Ma queste per ora sono solo anticipazioni, troppo vaghe per poter capire quale sarà il percorso, e con quali ricadute. «La parte più colpita è di certo la Pulicenter, che fornisce una sessantina di lavoratori a Sandoz commenta Mario Cerutti ma va valutato anche l’impatto dei piani aziendali sull’indotto locale: ci sono molte ditte esterne roveretane che lavorano in vari servizi per Sandoz. Ma oggi, senza dati certi, non possiamo prefigurarci quello che accadrà».
Il clima in azienda. Il timore dei lavoratori è che i sacrifici di personale non siano gestibili solo con l’accompagnamento di eventuali prepensionamenti per un numero che va dai 10 ai 15 dipendenti: il nuovo prodotto si annuncia “ad alto valore aggiunto”, ed è verosimile che l’avvio della nuova produzione, previsto per il 2021, impieghi meno manodopera. Per capirlo, il sindacato ha attivato i propri vertici nazionali per fare pressione sul gruppo Novartis di cui Sandoz fa parte. Ieri l’assessore Achille Spinelli ha incontrato l’ad di Sandoz: «L’azienda ha commentato crede nello stabilimento ee sta lavorando per continuare le produzioni». Nel frattempo si registra un curioso contrattempo per la Pulirapid, che per errore era stata indicata come terzista per Sandoz in luogo della Puliservice: ieri la ditta di Avio, che nulla ha a che fare con Sandoz, è stata visitata da un controllo dell’Inps, del tutto inutile.

Scarica il pdf: Sandoz ART 190319