27 marzo 2019 – Corriere del Trentino

«Metro», rottura sull’integrativo: sciopero e incertezza su Bolzano. Pulicenter, richiesta per un confronto con Sandoz. Marangoni, tensione al Mise

Svolta negativa per la Metro di Bolzano: ieri a Milano è saltato il tavolo di contrattazione nazionale per il rinnovo dell’integrativo, dopo la disdetta aziendale. La decisione dunque è sciopero venerdì 19 aprile, sotto Pasqua, oltre a un pacchetto di ulteriori 8 ore da gestire territorialmente. Sempre ieri a Rovereto si è chiuso con un nulla di fatto l’incontro con Pulicenter, la società terzista di Sandoz, che non sa cosa le capiterà alla fine del 2019. Infine ieri si è svolto un lungo incontro al Mise sulle difficoltà che sta vivendo la Marangoni di Rovereto: a quanto pare alla richiesta di avviare un contratto di solidarietà il ministero avrebbe preteso elementi più certi.
Nel commercio lo sciopero, a livello regionale, riguarda il Metro Cash and carry di Bolzano (vendita all’ingrosso di prodotti food e non food), con 64 addetti. Vi aderirà però anche Metro Dolomiti (al 100% di Metro) che ha un secondo punto vendita più piccolo a Bolzano, oltre a quelli di Lana, Brunico e Trento: altre 120 persone, per un totale intorno alle 180 unità. «Un atto grave», così commentano la rottura delle trattative Antonella Costanzo della Filcams Cgil e Angelika Carfora della Uiltucs. «Mesi di trattativa in cui l’impresa ha esclusivamente ribadito le proprie posizioni in una sorta di monologo. Un gruppo dirigente nuovo, che per sua stessa ammissione, disdetta il vecchio contratto integrativo aziendale senza ancora aver conosciuto e definito gli obiettivi della nuova contrattazione». Per la prima volta l’impresa non ha voluto infatti sottoscrivere con le organizzazioni sindacali il contratto integrativo aziendale. L’impresa non ha voluto ascoltare le questioni sollevate sull’organizzazione del lavoro; sul premio variabile, sull’orario di lavoro e sulle ristrutturazioni e chiusure di punti vendita. In particolare su questo ultimo punto i sindacati hanno chiesto alla società di avere preventivamente il piano industriale, dando almeno 90 giorni di preavviso. Invece Metro Italia ha dato disponibilità a soli 30 giorni. «Siamo preoccupati soprattutto per il punto vendita di Bolzano che ha l’affitto in scadenza il 30 giugno. La rottura del tavolo di contrattazione — affermano Costanzo e Carfora — rende la situazione di Bolzano ancora più grave». Anche rispetto alle affermazioni del proprietario dell’immobile Tosolini su un prezzo di affitto non aumentato, Metro ha preso le distanze. In ballo ci sono 64 posti di lavoro, con trattative purtroppo congelate.
Spostando l’attenzione a Rovereto, ieri la Uiltec e la Filctem Cgil hanno incontrato la Pulicenter, azienda terzista della Sandoz. A fine anno termina la produzione di Tiamulina (antibiotico per animali) e Pulicenter non sa di quanto diminuirà il suo lavoro, fatto che impedisce di impostare ammortizzatori sociali. L’attività di Pulicenter infatti è strettamente legata a Sandoz, «non è facile trovare altri sbocchi, anche se l’azienda ci sta provando» fa sapere Osvaldo Angiolini (Uiltec). Viste le mancate risposte di ieri, ora la strategia è di chiedere un incontro congiunto alle due direzioni. Il problema più grande è il fatto che Pulicenter rinnova il contratto ogni anno, quindi potenzialmente Sandoz potrebbe staccare la spina a fine 2019. In questo caso i lavoratori coinvolti sono 50, mentre la situazione è più definita per i 12-15 addetti Sandoz per cui si sta creando uno scivolo verso la pensione.
L’incontro al Mise su Marangoni, infine, non sarebbe stato risolutivo: ci sarebbero stati momenti di tensione fra i partecipanti (sindacati, azienda, Provincia e Confindustria), che avrebbero allontanato il risultato.

 

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