10 luglio 2019 – Corriere del Trentino
«Le pulizie dei bagni nel Superstore non saranno fatte dai dipendenti»
Dura comunicazione dei sindacati a Simoni. Parte la reazione alle contestazioni
Le pulizie ai bagni «non verranno effettuate». Ferma la posizione dei sindacati del terziario nei confronti della governance del Superstore di Trento, anche se viene sospesa la mobilitazione iniziata con lo sciopero di una decina di giorni fa. Ieri i rappresentanti dei lavoratori hanno inviato una richiesta formale d’incontro e nel frattempo hanno iniziato a rispondere alla decina di lettere di contestazione che hanno preso di mira la resistenza di alcuni dipendenti alle pulizie.
Sabato scorso, a una settimana dallo sciopero che aveva fatto infuriare il nuovo presidente del Sait Roberto Simoni (non ancora responsabile unico del Superstore, perché non è stato concluso l’acquisto del 50% in capo ad Alleanza 3.0) questi aveva preso posizione contro chi aveva protestato per lo stop all’esternalizzazione delle pulizie alla ditta Rekeep (con relativi 7 licenziamenti) e per le prospettive di riorganizzazione e probabile taglio della metratura. Da una parte Simoni ritiene naturale che per un periodo limitato i lavoratori del Superstore facciano anche le pulizie, non si tratta di demansionamento. Dall’altra si scaglia contro «l’insubordinazione» della protesta. Parole pesanti, come qualificare lo sciopero stesso una «provocazione».
Ieri i sindacati, dopo un confronto venerdì con i dipendenti, hanno rotto il silenzio, scrivendo a Simoni ma anche a Paolo Cattabiani (presidente di Trento Sviluppo, in qualità di amministratore delegato di Alleanza 3.0) e a Adriano Turrini, presidente di Alleanza 3.0.
Dopo l’assemblea di venerdì i sindacati «comunicano la sospensione della mobilitazione relativa allo sciopero delle pulizie. Si conferma peraltro che le pulizie dei bagni dei clienti e del personale, oltre alle pulizie effettuate con l’ausilio di macchinari complessi per i quali non è stata effettuata la corretta formazione, non sono previste contrattualmente per i livelli attualmente presenti nel punto vendita di Trento e quindi non verranno effettuate».
«Si chiede contestualmente un incontro al presidente di Trento sviluppo e, data la criticità, ai presidenti dei soci Alleanza 3.0 e Sait, per definire quanto previsto dal vigente contratto nazionale della cooperazione di consumo nei casi di ristrutturazione e riorganizzazione del posto di lavoro, per una trasparente, partecipata a responsabile soluzione delle problematiche emerse in queste settimane». Firmato dai segretario di Filcams Cgil Roland Caramelle, Uiltucs Walter Largher e Fisascat Cisl Lamberto Avanzo.
L’incontro che i sindacati cercano vuole far chiarezza sulla riorganizzazione del punto vendita, per capire le volontà aziendali rispetto alle nuove mansioni e alla ristrutturazione fisica. Ma si dovrà tenere conto anche della decina di lettere di contestazione che il Superstore ha mandato a dipendenti che si sono rifiutati di eseguire le pulizie. Le sigle hanno preso in carico i casi singoli per cercare di ricomporre la situazione. Dopo l’invio delle lettere di contestazione scattano i cinque giorni entro cui fornire una risposta scritta oppure chiedere un’audizione orale. Nel frattempo i sindacati chiederanno pareri legali appositi per affrontale la società con una posizione comune.
La temperatura dunque è ancora molto alta nella cooperazione trentina di consumo: dopo gli 80 licenziamenti del consorzio Sait, il rinnovo dell’integrativo al ribasso per tutti i lavoratori ancora in forze, la cessione da parte di Trento sviluppo del Superstore di Rovereto ad Aspiag Despar, per il nuovo presidente Simoni si profila un’estate-autunno molto intensa.
Scarica il pdf: Superstore ART 100719
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