18 luglio 2019 – Trentino, Corriere del Trentino

Scontro tra sindacati al tavolo Apran. Sanità, salta la trattativa per i rinnovi

Nursing Up e Uil Fpl, che hanno la maggioranza di iscritti, hanno respinto il “pacchetto” della Provincia: «Proposte inaccettabili»

Una «clamorosa uscita» di Nursing Up e di Uil dal tavolo di discussione «decreta lo stop alla trattative». Una chiusura «definitiva e avvenuta nel modo peggiore» per la trattativa per il rinnovo del contratto della sanità. Un atto che avrebbe «contribuito a in questo modo a lasciare senza rinnovo definitivo 7mila dipendenti, che attendevano un nuovo accordo ancora dal 2016». Sono le dure parole provenienti dalla Funzione Pubblica Cgil che commentano l’interruzione della contrattazione legata al futuro contrattuale di circa 7mila dipendenti dell’Azienda Sanitaria.
«È stata un atto inaspettato — sono i commenti espressi a caldo — Fino all’ultimo speravamo di andare avanti, continuare il dibattito e ragionare su tutto. L’unico elemento positivo di oggi il cambio di atteggiamento della parte datoriale che ha deciso, finalmente, di mostrarsi indisponibile a continuare ad assecondare comportamenti di questo tipo».
«Siamo profondamente amareggiati per questo esito» dichiarano Luigi Diaspro, segretario della Funzione Pubblica Cgil, e Gianna Colle che segue il settore. «La difficoltà ora sarà riuscire a mantenere gli 11 milioni di euro faticosamente conquistati e già messi in bilancio per il rinnovo dei contratti. Organizzeremo dei momenti di approfondimento con i lavoratori nell’ambito delle nostre prossime e imminenti assemblee».
L’obiettivo in ogni caso non è quello di gettare la spugna. «Si deve tornare al tavolo, ma è importante che ciò avvenga con altre modalità. Vanno banditi i comportamenti irragionevoli».
Quello della sanità è un rinnovo partito «da subito in salita» denuncia la Cgil. «Una trattativa che già nell’impostazione generale non ha tenuto conto della complessità del sistema sanitario trentino».
Le trattative per adeguare gli stipendi del personale non amministrativo dell’Azienda sanitaria a quello dei dipendenti provinciali è una battaglia che da lungo tempo vede opporsi le diverse sigle sindacali. «L’intera trattativa, seppur con la nostra strenua posizione critica ma propositiva — commenta la Cgil — ha prediletto solo alcune delle moltissime figure professionali presenti in azienda, avvantaggiata anche dalla non equidistante posizione tenuta dall’Apran».
Parole a cui seguono quelle dalla Funzione Pubblica Cisl. «Un altro nulla di fatto. Uil e Nursing Up per l’ennesima volta lasciano il tavolo e di fatto il contratto si blocca nuovamente. Serve maggiore responsabilità» prosegue il sindacato.
La Cisl chiede un «percorso comune» perché «la riorganizzazione del sistema sanitario non può prescindere dal coinvolgimento di chi lavora ogni giorno per garantire cura e assistenza sul territorio».
E rilancia: «È necessario anche un confronto con la politica. Chiediamo al presidente Fugatti un confronto sulle risorse da stanziare da subito per prevedere nel contratto 2019/2021 quel passo urgente per valorizzare tutto il personale sanitario e non. Servono risorse adeguate e certe per unire una sanità trentina tanto divisa in questi anni tra le varie fazioni».
Dal parte loro, Uil e Nursing Up sostengono di aver « riproposto l’armonizzazione o omogeneizzazione provinciale per tutto il personale del comparto Apss, e non solo per il personale tecnico-amministrativo, come propostoci dall’Apran».
Una richiesta legata all’impegno del consiglio provinciale «a promuovere un processo di riconoscimento delle pari dignità dei dipendenti del comparto sanità con i dipendenti provinciali» inserito in un ordine del giorno di luglio 2017, finalizzata alla valorizzazione delle figure sanitarie di responsabilità e alla riqualificazione degli Oss.
«Le nostre richieste sono state in toto respinte dall’Apran, pur in presenza di risorse economiche più che sufficienti a soddisfarle — accusano le due sigle — Dopo un serrato confronto e vista l’avversità dell’Apran ad accettare le nostre richieste di modifica di molti articoli economico/giuridici ed in particolare di quelli sopra elencati, l’Apran ha deciso di sospendere la riunione, senza fornirci alcuna indicazione sulla prossima». Una dichiarazione che rigetta di fatto le accuse di aver interrotto in maniera brusca il tavolo. «Siamo usciti temporaneamente per un confronto — spiega Cesare Hoffer, coordinatore di Nursing up Trento — ma quando la riunione si è conclusa eravamo presenti».

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