ASSISTENZA. CGIL CISL UIL: “RAFFORZARE LE CLAUSOLE SOCIALI E VALORIZZARE  IL PERSONALE, STOP AI RIBASSI MA SERVONO NUOVE RISORSE”

I sindacati chiedono modifiche alle linee guida sugli affidamenti dei  servizi socio-assistenziali per garantire qualità agli utenti e tutele  ai lavoratori. “L’appalto sia residuale e senza ribassi”:  entro la metà del 2021 aggiudicazioni per oltre 100 milioni di euro. Coinvolti  circa 9mila addetti in Trentino

Garantire la qualità dei servizi socio-assistenziali, valorizzare e rafforzare le tutele di chi lavora nel settore, rafforzare le politiche  per l’inclusione come investimento nel benessere civile, sociale ma  anche economico del Trentino. Sono questi sono gli obbiettivi perseguiti  da Cgil Cisl Uil del Trentino nelle proprie osservazioni alle Linee  Guida in materia di affidamenti dei servizi e degli interventi  socio-assistenziali della Provincia di Trento, ossia le diverse  procedure – appalto, coprogettazione, contributo, ecc. – con cui la  pubblica amministrazione aggiudica questi servizi agli enti del Terzo  settore e alle cooperative sociali accreditate. Il documento delle tre  organizzazioni sindacali è stato trasmesso oggi alla Giunta provinciale.
E proprio alla Giunta si rivolgono per avere rassicurazioni su due temi:  le regole degli appalti e le risorse finanziarie a disposizione per i  servizi socio-assistenziali. “Si tratta – dichiarano infatti i  sindacalisti di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Lorenzo Pomini e Walter  Alotti – di un banco di prova anche per la Giunta Fugatti sul tema degli  appalti. Pur confidando che questo strumento di affidamento resti  residuale, e prevedendo anche la sperimentazione di altre modalità di
affidamento come il partenariato pubblico-privato, chiediamo infatti che  sia applicata in modo vincolante la clausola sociale con l’obbligo di  riassunzione di tutti i lavoratori e il mantenimento delle retribuzioni  in essere al momento del cambio di gestione. Non solo: come consente la  legge provinciale, proponiamo che le basi d’asta non possano essere
ribassate e si proceda a selezionare la migliore offerta solo sulla base  della qualità tecnica del servizio e non del prezzo”. Cgil Cisl Uil  ricordano che le stesse richieste erano state avanzate anche alla Giunta  precedente.
C’è poi la questione degli stanziamenti in bilancio. “Con l’assestamento  dello scorso luglio – spiegano Grosselli, Pomini e Alotti – la Giunta ha  garantito risorse pari a quelle della scorsa legislatura. Ora però, da
una parte, i bisogni della popolazione aumentano, soprattutto sul lato  anziani ed invecchiamento demografico, dall’altra, dopo otto anni senza  alcun aumento in busta paga, finalmente è arrivato il rinnovo del  contratto di lavoro delle cooperative sociali, con un costo complessivo  in Trentino di circa 6 milioni di euro. Vanno quindi trovare nuove  risorse nella finanziaria di dicembre”.
Per i sindacati gli interventi socio-assistenziali non sono infatti  spesa corrente, ma un investimento fondamentale nell’inclusione sociale  che aumenta il benessere generale, rafforza la partecipazione al mercato  del lavoro e quindi l’autonomia delle persone più deboli e riduce l’accesso ai sostegni al reddito e alle prestazioni sanitarie,  contenendone quindi anche la spesa a carico del bilancio provinciale.  “Nei prossimi due anni – concludono i tre sindacalisti – Provincia,
Comunità di Valle ed enti locali dovranno affidare servizi ad enti del  terzo settore e cooperative sociali per oltre 100 milioni di euro. Si  tratta di servizi fondamentali come i centri di accoglienza dei minori,  gli interventi a favore dei disabili, i centri antiviolenza,  l’assistenza domiciliare agli anziani, i laboratori per l’inserimento  occupazionale. Basta questo dato per capire quanto sia importante che le  regole sugli affidamenti garantiscano concretamente la qualità del  servizio agli utenti, per lo più persone con gravi problematiche  sociali, e reali tutele ai circa 9mila addetti del settore in  provincia”.

Trento, 13 settembre 2019