21 settembre 2019 – Trentino
Trasporti, sindacati pronti allo sciopero
A nove mesi dall’avvio del confronto sul contratto integrativo aziendale e a fronte di un rinnovo che manca da oltre un decennio i lavoratori di Trentino Trasporti sono pronti ad incrociare le braccia per protestare contro una trattativa bloccata per le insufficienti risorse messe a disposizione dalla Provincia. Filt Cgil, Fit Cisl Uiltrasporti e Faisa Cisal hanno proclamato lo sciopero del trasporto pubblico per venerdì 11 ottobre.
I lavoratori come si legge in una nota diffusa dai sindacati si fermeranno per quattro ore, con questa articolazione: dalle 11 alle 15 il personale viaggiante e delle biglietterie, le ultime quattro ore del turno invece riguarderanno il personale degli impianti fissi e dell’officina.
Per il rinnovo del contratto Piazza Dante ha stanziato 2 milioni di euro. Risorse per nulla sufficienti, secondo le organizzazioni sindacali, per assicurare un aumento dignitoso per i 1.300 dipendenti della società. Inoltre Provincia e Trentino Trasporti vorrebbero inserire nel rinnovo un aumento della produttività. «Non siamo contrari a priori ad aumentare i livelli di produttività, pur sapendo che Trento ha già standard molto buoni rispetto al panorama nazionale» sottolineano Stefano Montani (Filt), Massimo Mazzurana (Fit), Nicola Petrolli (Uiltrasporti) e Michele Givoli (Faisa). «La questione è che non si può pensare di farlo semplicemente tagliando sul costo del personale, dunque sulla pelle dei lavoratori. Ci sono altre strade, come investire su un miglioramento delle politiche di mobilità, su corsie preferenziali per i bus, semafori sincronizzati al loro passaggio, stop ai golfi di fermata ad esempio, come abbiamo ribadito anche in un recente incontro in Comune a Trento».
Secondo i sindacati per chiudere il contratto in modo dignitoso servirebbe il doppio degli stanziamenti previsti ad oggi. E le condizioni per farlo ci sono se si tiene conto che Trentino Trasporti sostengono le parti sociali ha chiuso il bilancio in utile, ha aumentato i passeggeri trasportati da 52 a 54,7 milioni pur avendo una parco mezzi molto datato (sopra i 10 anni di età) che sta, in parte, rinnovando. Anche il settore ferroviario è in fase di riorganizzazione.
«Abbiamo di fronte un’azienda sana che offre, anche grazie ai suoi lavoratori, un servizio di qualità. È arrivato il momento di tenerne conto anche sul contratto. Per questa ragione se la Provincia è disposta a modificare la sua posizione, aumentando le risorse, siamo pronti a rivedere le nostre decisioni. In caso contrario si va avanti» concludono i sindacati.
Scarica il pdf: Trasporti ART 210919
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