27 settembre 2019 – Trentino
La Cartiera cambia proprietà: la Cvc cede ai fondi speculativi
Economia. L’accordo raggiunto dovrebbe permettere una forte ricapitalizzazione e un aumento della liquidità Tancredi (Uil) e Loro (Cgil): «Incredibile che l’assessore provinciale non approfondisca quello che sta succedendo»
Cambia la proprietà di Lecta, la casa madre delle Cartiere del Garda. Uno sviluppo inatteso e repentino della “crisi” dei bond della società: il controllo passa da Cvc agli obbligazionisti (ossia ai creditori), gran parte dei quali, secondo varie fonti, sarebbero “hedge fund”, cioè fondi speculativi. Il tutto è la conseguenza del raggiungimento di un accordo di principio su ricapitalizzazione e iniezione di liquidità annunciato da Lecta che, stando alla stessa nota aziendale, comprende «trasferire consensualmente la proprietà della società dagli attuali azionisti agli obbligazionisti, che includono istituzioni ben capitalizzate con ampia esperienza di investimenti nel settore, e implementare una nuova struttura azionaria con una forte “governance”». Secondo Lecta, poi, «la ricapitalizzazione rafforzerà la struttura del capitale della società e migliorerà significativamente la posizione di clienti e fornitori».
«Cvc – scrive il quotidiano spagnolo El Pais – consegna le chiavi di Lecta agli obbligazionisti. Il fondo e la società hanno raggiunto un accordo con gli hedge fund che possiedono la maggior parte delle obbligazioni per capitalizzare il debito e fornire liquidità. In cambio, avranno la maggioranza del capitale, di cui attualmente il fondo di venture capital (Cvc, ndr) controlla oltre il 60%. Dei 600 milioni di obbligazioni della società, una buona parte, tra 380 e 400 milioni, sarà trasformata in capitale (azioni, ndr). Le obbligazioni che restano in vigore prolungheranno la loro scadenza fino al 2025 dal 2023. La società pagherà interessi di 13 milioni all’anno, rispetto gli attuali 39 milioni». Per “El Confidencial”, capitalizzando i due terzi del debito con una «operazione che fonti finanziarie descrivono come riuscita e firmata a tempo di record», «Lecta è stata salvata dalla bancarotta grazie al sacrificio di Cvc Capital Partners, il suo principale azionista» e «gli investitori istituzionali, tra cui un gran numero di fondi speculativi, diventano così i nuovi proprietari».
«È preoccupante – commenta Alan Tancredi (Uilcom-Uil) – venire a sapere di un accordo che prevede il trasferimento di proprietà: è un passaggio che va approfondito a livello istituzionale. Sono passati 15 giorni dalla richiesta urgente di incontro fatta a Spinelli e nessuno ha risposto. Attendiamo con ansia l’arrivo della sfera di cristallo che l’assessore ha ordinato tramite piccione viaggiatore. Serve un tavolo congiunto, guidato da un soggetto istituzionale che non fondi le proprie argomentazioni sulle fonti aziendali ma che le approfondisca».
«Richiamiamo – conferma Claudia Loro (Slc-Cgil) – l’attenzione dell’assessore Spinelli. Non si tratta di dare spiegazioni dopo aver fatto una telefonata alla cartiera. Un assessorato deve approfondire con mezzi propri quello che sta succedendo in termini finanziari. Ora sarà forse risolta la parte della liquidità, ma possiamo solo avere la speranza che i nuovi proprietari non pensino solamente a vendere per fare ulteriori azioni speculative e pensino invece a investire nella parte produttiva, altrimenti questa operazione rischia di creare più problemi di quelli che risolve».
Scarica il pdf: cartiera ART 270919
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