28 settembre 2019 – Trentino, Corriere del Trentino
«Appalti per i servizi, lavoratori garantiti dalla clausola sociale» La giunta con Confindustria. I sindacati: giusta via
È contenuta in un disegno di legge firmato dalla giunta la ricetta contro gli appalti produttori di precariato, denunciati dal numero uno di Confindustria Fausto Manzana. Piazza Dante infatti vuole modificare l’attuale legge sugli appalti introducendo una clausola sociale che impone alle imprese che si aggiudicano l’appalto di un servizio, dalle pulizie, alla gestione di portinerie alla manutenzione, di mantenere inalterati i posti di lavoro, il monte ore e il trattamento economico alzando la base d’asta.
La scorsa settimana a lanciare l’allarme era stato, su queste colonne, Manzana: «È l’ente pubblico il primo produttore di precariato», attraverso dei bandi «magri», fatti in modo che le ditte vincitrici debbano tagliare sui costi del personale. Fugatti aveva detto subito che il tema era all’ordine del giorno e dopo una settimana è diventato un disegno di legge che il governatore con l’assessore Achille Spinelli ha illustrato già ieri mattina agli imprenditori.
«La normativa — dice il presidente — oggi prevede per chi subentra in un servizio in un ente pubblico l’obbligo di riassunzione del personale ma senza vincoli su monte stipendi e su monte ore». Tradotto: se per aggiudicarsi un appalto una ditta riesce a proporre un prezzo più basso sarà costretta a mantenere il numero di dipendenti ma potrà tagliare le ore di lavoro e di conseguenza gli stipendi. Di qui la decisione di cambiare con un disegno di legge «innovativo e di forte impatto sociale, che se adottato dal consiglio sarà all’avanguardia a livello nazionale». La clausola sociale che impone la riassunzione del personale con uguale orario e uguale retribuzione ha però dei costi, dal momento che «le stazioni appaltanti degli enti pubblici dovranno redigere dei bandi con una base d’asta che, tenendo conto di questa novità, sia più alta». Costi che si riversano sulle casse pubbliche, ma che per Fugatti rappresentano un investimento: «Con il vecchio sistema il risparmio lo si pagava poi due volte: in ammortizzatori sociali e in minori entrate perché raramente le imprese trentine, che con le loro tasse sostengono la nostra economia, riescono a aggiudicarsi gli appalti». La misura è anche un assist alle aziende del territorio e, se approvata, funzionerà per i nuovi appalti, «tra cui due dell’Azienda sanitaria, uno per la manutenzione e uno per le pulizie da 12 milioni. Aumentando il livello tecnico dell’appalto speriamo di incentivare la partecipazione delle imprese vicine».
Il disegno sarà sottoposto ai sindacati, che già prendono posizione: «In attesa di conoscere il testo non possiamo che dare un primo positivo giudizio almeno sulle intenzioni dichiarate dal presidente Fugatti— scrivono in una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil — Migliorare le regole è giusto, ma servono anche risorse economiche». I sindacati concludono non nascondendo le preoccupazioni per il maxi appalto da 1.300 posti che però non beneficerà di questa normativa.
Scarica il pdf: appalti ART 280919
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