11 dicembre 2019 – Trentino

Contratti pubblici, ancora da sciogliere i nodi principali

L’incontro con Cgil, Cisl e Uil. Non è stato risolutivo: «L’aumento è ancora una promessa»

TRENTO. Niente di nuovo sul fronte dei contratti pubblici, almeno per il momento. Ieri c’è stato un incontro nel palazzo della Provincia. Da un lato del tavolo il direttore generale Paolo Nicoletti con il dirigente del Dipartimento al personale, Luca Comper. Dall’altro i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil: Franco Ianeselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.
«È stato un incontro interlocutorio, con qualche apertura sulle risorse a disposizione, ma con molti nodi fondamentali ancora da sciogliere» hanno spiegato ieri sera, in una nota, i tre segretari. La Provincia ha invece definito come positivo l’incontro, quanto meno perché ha permesso «l’inizio di un percorso di condivisione che verrà approfondito e completato nelle prossime settimane».
«L’amministrazione ha proposto un protocollo d’intesa che fissa al 4,1 per cento l’aumento stipendiale a regime alla fine del triennio 2019-2021 spiegano i tre segretari -. Le risorse, come noto, non sono state inserite nel bilancio che sta per approdare in aula. C’è l’impegno a recuperarle cammin facendo. C’è poi anche una grande questione che riguarda la parte di stipendio su cui applicare questi aumenti, che servono semplicemente a mantenere il potere d’acquisto». Per Cgil Cisl e Uil la base di riferimento su cui calcolare gli aumenti deve essere lo stipendio nella sua interezza, con risorse aggiuntive da destinare ai riconoscimenti sulla produttività e per le progressioni di carriera. Sullo sfondo, spiegano sempre i sindacati, «c’è il tema della certezza sull’effettivo riconoscimento delle risorse. I lavoratori non possono sostituire il contratto con una promessa di “pagherò”. Servono segnali chiari sulla direzione prospettata oggi dalla controparte, che potrebbe portare a stanziamenti anticipati rispetto alla completa vaghezza con cui si erano conclusi gli scorsi incontri. Ci aspettiamo però questi segnali a partire dalla legge di bilancio in discussione».
Insomma, anche se i passi avanti ci sono stati, la soluzione della questione sembra ancora lontana.

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