06 febbraio 2020 – Trentino
Bonus ai prof, i sindacati: «Ora i soldi vadano sul contratto»
Scuola. Rivisitazione dei criteri, giudizio positivo: «Ma Bisesti si deve confrontare»
TRENTO. «Bene il superamento del bonus ai docenti deciso dai presidi, ma le risorse devono finire nel contratto». Si apre uno spiraglio tra i sindacati della scuola e l’assessore all’istruzione Mirko Bisesti dopo l’annuncio della riforma che intende rivedere i criteri per il bonus “meritocratico” agli insegnanti. Ma resta l’insoddisfazione per non essere stati ascoltati, come sottolinea Stefania Galli, segretaria Cisl Scuola: «Non possiamo discutere con l’assessore attraverso la stampa, è un metodo irrispettoso che non si può più sopportare». Nel merito la misura ipotizzata da Bisesti vorrebbe sostituire il bonus finora a discrezione dei presidi con altri premi basati su criteri “più oggettivi”. Cinzia Mazzacca, segretaria Cgil Scuola, approva l’intenzione ma fissa dei paletti: «Il sindacato dice da sempre che i bonus non sono trasparenti. Le risorse per valorizzare i docenti devono essere contemplate unicamente dal contratto. Basta mance extracontrattuali». Se l’intenzione è quella di superare il bonus previsto dalla versione trentina della “Buona scuola” renziana voluta da Ugo Rossi, per Mazzacca se ne può discutere, ma precisa: «Bisesti non ci ha voluti incontrare, si ricordi che la priorità per gli insegnanti non sono i premi ma il contratto collettivo scaduto da oltre un anno». Pietro Di Fiore, segretario Uil Scuola, richiama l’assessore ai “patti”: «Nel protocollo di dicembre si concordava sulla necessità di un nuovo contratto. Ora si apra il tavolo». Di Fiore concorda sulla necessità che l’eventuale bonus riformulato finisca nel contratto: «Ci domandiamo chi stabilisca in maniera inequivoca quali sono i “criteri oggettivi” per premiare un docente. C’è una sola fonte che può farlo, il contratto collettivo. Lì devono finire le risorse per la valorizzazione delle attività extradidattiche dei docenti, come i corsi di aggiornamento». Di Fiore ha apprezzato la proposta di istituire un concorso pubblico per individuare gli ispettori scolastici, finora scelti tra i presidi dalla dirigenza del dipartimento della conoscenza: «È una buona notizia, ma al concorso serviranno commissari nazionali per evitare giudizi basati su simpatie o antipatie».
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