18 febbraio 2020 – Corriere del Trentino

«Il ricorso Itea? Noi andiamo avanti». Il governatore Fugatti non arretra sul vincolo dei dieci anni. I sindacati rilanciano: l’assessora ci incontri

Maurizio Fugatti si limita a poche parole. Ma nette. Di fronte al ricorso presentato da un cittadino etiope e dall’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione contro la norma che fissa un vincolo di dieci anni di residenza in Italia e tre in Trentino per l’assegnazione degli alloggi di edilizia popolare, il presidente della Provincia fa capire subito di non essere per nulla preoccupato. E, soprattutto, di non voler cambiare di una virgola la direzione intrapresa con la contestata regola dei dieci anni di residenza.
«Un ricorso non si nega a nessuno» esordisce con una battuta il governatore. Che non si dice sorpreso dell’azione civile finita nei giorni scorso sul tavolo della giunta di Palazzo Thun. «Mi sembra quasi fisiologico che ci sia un ricorso» ammette Fugatti. «Non so — prosegue — se ce ne saranno degli altri. Ma, in ogni caso, noi andiamo avanti». Nessun passo indietro insomma. Anzi: «La nostra impostazione rispetto a questo argomento non cambia».
Ma il dibattito non si placa: dopo i primi commenti della scorsa settimana, a rilanciare sono i sindacati. Che in una nota congiunta chiamano in causa l’assessora Stefania Segnana. «Sono passati dei mesi da quando abbiamo chiesto un incontro formale con l’assessora su questi temi e ad oggi non abbiamo ottenuto alcun riscontro» sottolineano i segretari di Cgil, Cisl e Uil Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, che chiedono a Segnana di aprire un confronto. Sul criterio dei dieci anni di residenza. Ma non solo. «Non è tagliando fuori le famiglie extracomunitarie dalle graduatorie per il sostegno al canone d’affitto e dalle graduatorie Itea — osservano — che si risolve il fabbisogno abitativo dei trentini. Per Cgil Cisl Uil l’unica strada per dare risposte ai cittadini è avviare una coraggiosa politica della casa, investendo sulla nuova costruzione di alloggi pubblici e sulla ristrutturazione del patrimonio esistente». I sindacanti chiedono di partire dai dati relativi alle domande raccolte per le case Itea e l’integrazione al canone: «È solo partendo dai numeri reali che si può quantificare l’impatto della stretta imposta dalla giunta Fugatti sui criteri di residenza, che ha prodotto qualche risparmio per la cassa della Provincia, non ha dato risposte ai trentini che hanno bisogno di una casa e ha escluso le famiglie non comunitarie. Un bilancio in cui c’è poco da vantarsi». Sul piatto, le parti sociali rimettono la proposta di un osservatorio sulle politiche abitative: «Doveva rappresentare il punto di partenza per avviare una riflessione costruttiva sulle politiche abitative, ma non è stato ancora avviato alcunché. Sollecitiamo nuovamente assessorato e Itea a prendere in mano questa partita».

Scarica il pdf: Itea ART 180220 2