19 febbraio 2020 – Trentino, Corriere del Trentino

Contratto legno, stop alla trattativa. Venerdì sciopero. Incentivi, i sindacati: urge incontro

TRENTO Dopo otto mesi e undici incontri si è rotta la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale Legno, arredo industria. Di fronte al muro di Federlegno, che ha abbandonato il tavolo del confronto, Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno proclamato un’intera giornata di sciopero per venerdì 21.
Il contratto, scaduto il 31 marzo dell’anno scorso, riguarda circa 150mila lavoratori in tutta Italia. Per i sindacati restano inaccettabili l’aumento smisurato della precarietà con percentuali ben oltre i limiti di legge, la stagionalità fuori controllo così come la volontà di voler rimettere in discussione l’accordo di interpretazione autentica sulla flessibilità degli orari di lavoro. In questo quadro Federlegno non ha dimostrato, secondo i sindacati, nessuna apertura sui temi della piattaforma contrattuale né ha dato risposte su questioni che i sindacati ritengono invece centrali come ambiente e sicurezza, formazione, diritti, bilateralità, welfare e aumenti retributivi. Su questi ultimi c’è stata solo la conferma del modello. Venerdì sono in programma quattro manifestazioni, Milano, Treviso, Pesaro e Bari: una delegazione di sindacati e lavoratori trentini sarà a Treviso.
E Cgil, Uil e Cisl trentine si mobilitano anche sul fronte della riforma della legge 6 sugli incentivi alle imprese. «L’economia trentina non ha bisogno di riformette, ma di politiche industriali coraggiose con l’ambizione di sostenere l’innovazione e la rigenerazione del tessuto produttivo concentrando le risorse pubbliche dove è più produttivo. Per quanto apprendiamo dalla stampa anche in questa partita sembra che la Provincia si stia accontentando di qualche aggiustamento — dicono Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti — Fino a questo momento non abbiamo avuto nessun confronto con la giunta Fugatti su questo tema, al contrario delle associazioni delle imprese che hanno avuto un dialogo costante. L’obiettivo della Provincia deve essere in primo luogo quello di qualificare l’occupazione e rendere più innovative e competitive le nostre imprese — insistono i segretari — Al contrario i dati ci descrivono un tessuto imprenditoriale che investe ancora troppo poco in innovazione». Nella nostra provincia il 59% degli investimenti in ricerca e sviluppo è realizzato dal pubblico».

 

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