18 marzo 2020 – Trentino

Supermercati verso la chiusura la domenica

Commercio. Tutti i negozi coop, il Superstore e le famiglie cooperative e i Conad con le serrande abbassate: «Lo facciamo per salvaguardare i dipendenti». Il gruppo Poli sta valutando la stessa misura

TRENTO. I supermercati verso la chiusura domenicale. Quasi tutte le catene più grandi presenti in Trentino abbasseranno le saracinesche e quelle che ancora non lo hanno deciso ci stanno pensando. I negozi a marchio Conad che fanno riferimento alla Dao erano già chiusi domenica scorsa, tutte le Famiglie cooperative, i negozi a marchio Coop e il Superstore di Trento sud saranno chiusi le prossime due domeniche, in via di chiusura anche i negozi Eurospin. Il gruppo Poli sta valutando la chiusura domenicale e la decisione arriverà a breve, come spiega il direttore affari generali del gruppo, Mauro Poli.
Il direttore generale del Sait Luca Picciarelli e l’amministratore delegato di Dao, cui fanno riferimento i negozi Conad in Trentino, Ivan Odorizzi dicono che la chiusura è dovuta soprattutto alla volontà di dare riposo ai dipendenti che in questo periodo sono sottoposti a un impegno ancora maggiore e a condizioni di lavoro difficili. In queste settimane i dipendenti dei supermercati sono stati in prima linea assicurando un servizio essenziale e cercando di combattere anche le molte cattive abitudini dei clienti che ancora non avevano capito l’emergenza. Il fatturato dei grandi negozi è aumentato in maniera significativa, anche del 15 o del 20%, ma ora molti hanno deciso di salvaguardare la loro grande risorsa, ovvero il personale.
Luca Picciarelli spiega: «La decisione di tutta Coop Italia è quella di chiudere la domenica soprattutto perché il personale ha bisogno di rifiatare. Sono tutti sotto pressione e molto esposti al contatto con il pubblico, quindi abbiamo deciso tutti insieme di chiudere. A prescindere da questo, che comunque è il motivo principale, abbiamo notato che già la scorsa domenica c’è stata una diminuzione degli acquisti, anche in virtù delle scorte che molte famiglie avevano già fatto. E poi pensiamo che i clienti si siano abituati ad adottare comportamenti responsabili evitando affollamenti e andando a fare la spesa una volta a settimana e da soli. Nelle prime settimane dell’emergenza i nostri negozi hanno registrato un aumento del 15-20%. Una situazione complessa ma gestibile. Noi siamo gli unici ad aver già ridotto l’orario, con una pausa pranzo dalle 13 alle 15 per permettere al personale di riposarsi e di sanificare i negozi. Abbiamo anche accorciato l’orario di apertura la sera, con tutti i punti vendita che chiudono alle 19,30, anche quelli che prima chiudevano alle 21».
Anche Ivan Odorizzi di Dao è sulla stessa linea: «I negozi Conad del Trentino saranno chiusi domenica, lo avevamo già fatto domenica scorsa. Vogliamo permettere ai nostri dipendenti di riposarsi, di stare in famiglia e di ricaricarsi. Loro sono la nostra vera risorsa e il loro lavoro ora è molto esposto. Dobbiamo preservarli il più possibile». Odorizzi spiega che in questo periodo ha assistito a un consumo anomalo: «Non è un consumo normale. Vediamo maggiori acquisti di frutta, verdura e carne fresca, perché le persone hanno paura che queste cose finiscano, temono di rimanere senza, ma non ci sono segnali in questo senso. Il fatturato è in aumento. Soprattutto i primi giorni dell’emergenza ci sono stati molti negozi che hanno registrato un incremento del 100% ora siamo intorno all’11 o 12% e penso che tra un po’ i volumi torneranno come prima».
Mauro Poli spiega che il suo gruppo non ha ancora preso una decisione: «Stiamo ancora valutando, ma decideremo a breve sulla chiusura domenicale. L’unica cosa che ci trattiene, a dire la verità, è il fatto che, in caso di chiusura la domenica, temiamo
ci sia un affollamento di sabato, cosa che vorremmo evitare. Stiamo valutando questo aspetto. Per il resto noi abbiamo cercato di mettere in primo piano la sicurezza del personale con il rispetto ferreo delle regole di comportamento sulle distanze. Devo dire che abbiamo notato comunque una maggiore coscienza anche da parte dei clienti. Abbiamo anche visto cambiare gli acquisti, con l’aumento delle vendite dei freschi, a partire dall’ortofrutta. Sembra cambiata la dieta dei trentini. Molti fanno scorte, ma rassicuro tutti: oggi non c’è nessun problema di approvvigionamento. La merce non manca e non c’è bisogno di farne incetta. Il sistema riesce a garantire un rifornimento regolare».
Robert Hillebrand dell’Aspiag (Despar ed Eurospar) spiega di essere pronti a chiudere la domenica, ma solo se chiuderanno tutti: «Siamo in contatto con la parte politica del Trentino e siamo pronti a chiudere, ma a condizione che non ci siano eccezioni e che, quindi, tutti abbassino le saracinesche».

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