20 marzo 2020 – Corriere del Trentino
Ordinanza Provincia. Sindacati «Dalla giunta neppure un euro per il lavoro»
TRENTO Il via libera è arrivato nelle prime ore del pomeriggio, dopo un dibattito breve come concordato dai capigruppo. E con un sì quasi corale: oltre alla maggioranza, a esprimere un voto positivo sul disegno di legge per fronteggiare la crisi legata al coronavirus è stata la maggioranza, ma anche il Patt, l’Upt e Filippo Degasperi (Onda). Non il Pd, che ha deciso di astenersi. Così Futura. «Avevamo presentato delle proposte di merito, ma la giunta non ha permesso spazi di discussione» ha spiegato il gruppo dem. Una chiusura peraltro rimarcata anche dal Patt: «Nel prossimo disegno di legge — ha detto Ugo Rossi — mi auguro ci sia la volontà di lavorare insieme e a carte scoperte».
È stato Alessandro Olivi, in Aula, a dare voce alla delusione dei democratici. «La manovra — ha osservato — prevede misure condivisibili. Ma è ancora parziale e doveva essere più incisiva e più forte. Per questo avevamo dato la nostra disponibilità a dialogare per arrivare a una proposta di comune responsabilità». Tre i fronti sui quali si era concentrata l’analisi del Pd con emendamenti specifici (poi ritirati): il credito, le misure per le piccole e medie imprese e il rafforzamento del piano di politica del lavoro.
Non ha risparmiato critiche, pur nel voto positivo, anche Degasperi. Che ha parlato di «vuoto assoluto nel sostegno al lavoro», ha lamentato «risorse troppo basse» sul credito e sulle nuove procedure a invito per le gare ha aggiunto: «Non vorrei che poi venissero invitate sempre le stesse imprese». Ultimo appunto: «Sarebbe stato utile in questo momento poter disporre di una banca pubblica come Mediocredito, che invece langue». Ha invocato un «tavolo permanente di crisi» invece Paolo Ghezzi (Futura), in un elenco di nove proposte che ha posto l’attenzione in particolare sulle fasce della popolazione più fragile. Mentre il Patt ha chiesto all’assessore Roberto Failoni di accantonare la riforma del turismo. Infine Claudio Cia (Agire) ha voluto replicare alle critiche rispetto al suo emendamento: «Quel testo voleva favorire il recupero del patrimonio esistente».
E a bocciare la manovra sono stati i sindacati. «Il governo provinciale — hanno tuonato i segretari di Cgil, Cisl e Uil — è immobile, in un momento di tale gravità la giunta ha abdicato alle responsabilità di esercitare le competenze dell’autonomia». E ancora: «Il disegno di legge non stanzia un euro in più per sostenere il reddito dei lavoratori».
Scarica il pdf: manovra ART 200320 2
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