Emergenza coronavirus, la sanità pubblica deve garantire cure a tutti
Cgil Cisl Uil: va fatto ogni sforzo possibile per difendere il principio di uguaglianza tra tutti i pazienti. E vanno rafforzati gli investimenti
Dichiarazioni dei segretari generali di Cgil Cisl Uil
La straordinaria emergenza sanitaria che la nostra comunità sta affrontando mette fortissimamente sotto pressione il sistema sanitario anche Trentino. Siamo consapevoli delle enormi difficoltà che tutti i giorni il personale sanitario è chiamato ad affrontare, purtroppo troppo spesso con mezzi non all’altezza della gravità della situazione. Riteniamo, però, che questa situazione eccezionale non possa in alcun modo giustificare il ricorso a criteri preventivi di scelta sul chi curare. Per quanto ci riguarda riteniamo inammissibile ogni selezione a monte tra i pazienti: la sanità pubblica è un diritto di tutti e tutti i pazienti, anche quelli più fragili, devono avere le stesse opportunità di cura. La scelta compete ai medici, sulla base di valutazioni cliniche mai economiche.
In questo senso è prioritario mettere il personale sanitario nelle condizioni di operare nel miglior modo possibile. Anche la Provincia di Trento e l’Azienda sanitaria devono fare ogni sforzo possibile, anche in termini di risorse finanziarie, per garantire professionalità, strumenti e dotazioni necessarie per affrontare questa emergenza. Il coronavirus non uccide solo gli anziani e le persone con una salute già compromessa. Ieri è morto un ragazzo di 28 anni, l’altro ieri una guardia medica di 57 anni. E in ogni caso tutti devono essere curati nel migliore dei modi possibili e nel rispetto del principio di uguaglianza. Si investa di più nel potenziamento delle strutture e soprattutto si doti tutto il personale sanitario delle misure di protezione individuale. Lo stesso Istituto superiore di sanità ha rivisto, alzandoli, i livelli di protezione per i medici di base. Ci si è accorti troppo tardi del rischio a cui sono stati sottoposti i sanitari.
Adesso non c’è tempo da perdere: si agisca per fornire a medici, infermieri e a tutto il personale che opera a contatto con i pazienti Codiv 19 tutte le dotazioni di sicurezza indispensabili, se possibile anche più tutelanti di quelle prescritte dalle linee guida.
Nell’esprimere la nostra piena condivisione degli allarmi lanciati più volte dal presidente dell’Ordine dei medici Ioppi, ribadiamo che delle responsabilità, dell’assenza di tempestività e visione si discuterà finita l’emergenza. Resta inteso che nessuno critica la Giunta per strumentalizzare: lo si fa solo per un dovere civico e per spronare il Governatore a fare meglio. Lui stesso ha criticato chi non gli ha suggerito per tempo cosa avrebbe dovuto fare. Ed anche per questo è nostro dovere dirgli di cambiare rotta subito.
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