04 aprile 2020 – Trentino, Corriere del Trentino

Le imprese preoccupate: «Il tempo ci è nemico»

L’avviso. Dopo Pasqua si dovrà riaprire l’Italia.
I sindacati verso lo stop al Primo maggio in piazza

ROMA. Una chiusura prolungata «potrebbe stravolgere per sempre il futuro della meccanica italiana»; «Finché non si potrà ricominciare a produrre, nel rispetto dei criteri di sicurezza, la meccanica italiana perderà 900 milioni di euro al giorno mettendo a rischio 4.500 posti di lavoro per ogni giornata di chiusura». L’ultimo grido d’allarme del fronte delle imprese arriva dall’associazione della meccanica Anima Confindustria. Mettere in piena sicurezza le fabbriche e gradualmente ripartire: è l’appello rilanciato da più imprenditori. Intanto i sindacati si preparano ad un Primo Maggio alternativo alla piazza: per corteo e comizio della Festa dei Lavoratori era stata scelta Padova, non c’è ancora una decisione ufficiale ma Cgil, Cisl e Uil stanno valutando idee per vivere l’appuntamento senza assembramenti. «Il nostro nemico è il virus, lo sappiamo bene, ma il nostro nemico è anche il tempo» avverte Carlo Bonomi, il presidente di Assolombarda: il Paese «rischia l’osso del collo». Candidato alla prossima presidenza di Confindustria, e con una più ampia base di consenso, Bonomi vive oggi la prima linea delle imprese nell’area del Paese più colpita. Rileva, in una intervista a Il Foglio, anche il rischio che «sia tornato un forte e radicale pregiudizio antindustriale», un conflitto tra salute e lavoro che non deve esserci: può essere superato con «un modello che metta insieme una sicurezza sanitaria mirata e che àncori a questo la riapertura», graduale, con tempi e modalità diverse regione per regione. Avverte poi con chiarezza: se l’Italia esce dalle filiere produttive «ne sarà esclusa per sempre». Riaprire a Maggio? Con i fatturati azzerati «significherebbe costringere metà delle imprese lombarde a non essere in grado di pagare gli stipendi già dal prossimo mese». Anche Licia Mattioli, vicepresidente di Confindustria che il 16 aprile sfiderà Bonomi nel voto online per il prossimo leader degli industriali, avverte: bisogna riaprire «subito dopo Pasqua facendo un discorso diverso regione per regione»; «Dentro le imprese gli ambienti sono sanificati, le regole sono applicate»; «Le nostre imprese sono più sicure dei supermercati», dice a Radio Capital. E sottolinea: «Sono a rischio i posti lavoro per il dopo emergenza. Non sappiamo quanti riapriranno».

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