24 aprile 2020 – Trentino, Corriere del Trentino
Rabbia di minoranze e sindacati «Manovra: Fugatti, così non va»
TRENTO. Dopo il sostanziale via libera incassato mercoledì dal Coordinamento imprenditori, ieri la manovra straordinaria anti Covid che la giunta provinciale approverà nei prossimi giorni si è invece infranta contro il muro dei sindacati che l’hanno bocciata senza appello. «Profonda delusione. Non ci sono altre espressioni oltre alla profonda delusione per una giunta provinciale che si dimentica dei lavoratori dipendenti e delle famiglie trentine messe in difficoltà dagli effetti che il coronavirus ha prodotto sull’economia» -attaccano i segretari di Cgil, Cisl e Uil Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti. «Le uniche misure che la Giunta ha previsto per le famiglie sono la possibilità di integrare con risorse provinciali il bonus alimentare e il Fondo di Solidarietà del Trentino. Ma senza stabilire ancora gli stanziamenti minimi. Quindi le risorse ad oggi sono pressoché zero. Sul capitolo dei sostegni al reddito poi la giunta ha superato se stessa: se da un lato non sostiene il reddito dei lavoratori dipendenti e delle loro famiglie, prevede uno stanziamento di ben 7-8 milioni di euro per garantire una sorta di indennità di disoccupazione agli imprenditori che falliranno. Ad oggi -continuano i sindacalisti -queste sono le uniche risorse che si aggiungeranno al bilancio di Agenzia del lavoro. Ma saranno dedicate solo agli imprenditori. In assenza di risposte concrete alle nostre proposte, saremo costretti ad irrigidire la nostra posizione, a partire da quella sulla ripresa progressiva delle attività di lavoro».
L’incontro con le minoranze
Ieri Fugatti e Spinelli hanno esposto la manovra anche alle minoranze che hanno posto vari quesiti. Il disegno di legge che prevede una serie di misure di sostegno al reddito e all’occupazione, delle imprese e dei lavoratori autonomi e liberi professionisti. Si prevedono contributi a fondo perduto in favore delle microimprese (quelle fino a 9 dipendenti) legati alla perdita di fatturato oltre il 50%. Queste riceveranno tra i 3 e i 5 mila euro a fondo perduto a seconda della dimensione dell’impresa. Un contributo che può essere maggiorato in conseguenza di canoni di locazione subiti o sopportati fino a 1000 euro per tre mensilità. È previsto il ristoro del canone di locazione per il locatore con l’abbattimento del credito d’imposta sui canoni rinunciati. Viene poi introdotto uno strumento per le piccolissime imprese che devono forzatamente cessare l’attività, sotto forma di una sorta di “cassa integrazione” per un periodo di quattro mesi, misurati in circa 600 euro al mese (quindi un massimo di 2400 euro).
Riapertura delle ciclabili?
Sulla fase 2 Fugatti ha chiarito alle minoranze che ci sono «interlocuzioni a livello nazionale sui settori da far partire» e sul tema delle libertà individuali -ha spiegato -«non ce la sentiamo di allargare troppo le maglie e saremo cauti. Forse sulle ciclabili si potrà allentare qualcosa, ma siamo cauti sul resto».
Scarica il pdf: manovra ART 240420 3
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