25 aprile 2020 – Trentino
«La Fase 2 non diventi boomerang sanitario»
TRENTO. «Se non vogliamo che la Fase 2 per il Trentino si trasformi in un boomerang in termini di rischio sanitario, è indispensabile mettere in atto tutte le misure necessarie per ridurre al minimo la ripresa dei contagi. Servono più test e tamponi, serve tracciare i contagi e isolare i positivi, al di fuori dei nuclei familiari». E’ quanto chiedono i segretari di Cgil, Cisl e Uil del Trentino alla Provincia e all’Azienda sanitaria. «I vertici della sanità trentina sono consapevoli, o almeno lo speriamo, che le linee guida elaborate ai tavoli settoriali per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro servono a tutelare i lavoratori sui posti di lavoro -scrivono i sindacati -ma di fronte al rischio più generale per la salute pubblica potrebbero risultare niente di più che un pannicello caldo, se mancano gli altri strumenti di prevenzione».
I tre segretari fanno riferimento a quanto affermato dal presidente Fugatti e cioè che una ripresa delle attività e della mobilità porteranno ad un inevitabile aumento dei contagi: «Le linee guida sulla sicurezza sul lavoro nei diversi settori non sono il via libera ad aperture indiscriminate. Queste debbono essere graduali, progressive e limitate in base ad analisi scientifiche che definiscano gli effetti del riavvio di ogni singolo settore sulla ripresa del contagio. Per questo vogliamo conoscere quali strategie metteranno in atto, quali sono le risorse a disposizione del Dipartimento Prevenzione e fino a quale livello di contagio le misure di tracciamento saranno efficaci. Vogliamo un incontro urgente. Non troviamoci nuovamente impreparati».
Scarica il pdf: Fase 2 ART 250420
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