30 aprile 2020 – Corriere del Trentino
Medici, bonus di 15 milioni. Ma Fugatti ne toglie venti al pubblico impiego
TRENTO La tensione, già alta nei giorni scorsi, non accenna ad allentare la presa. Anzi: in vista della discussione in Aula della manovra straordinaria elaborata dal governatore Maurizio Fugatti e dall’assessore Achille Spinelli per far fronte alla crisi economica scatenata dalla pandemia, il braccio di ferro tra esecutivo e sindacati sembra farsi sempre più nervoso. Con botta e risposta che ormai si susseguono quotidianamente. L’ultimo, in ordine di tempo, riguarda le risorse relative al contratto per il pubblico impiego: «Venti milioni tolti senza dirci nulla» è l’accusa delle parti sociali. «Tutti devono fare sacrifici» replica la giunta. C’è però anche un’altra cifra finora rimasta sottotraccia: i 15 milioni previsti nella manovra per coprire il riconoscimento economico promesso agli operatori sanitari messi a dura prova dalla pandemia.
La manovra
Il testo del disegno di legge («Aperto a modifiche» aveva assicurato Fugatti) è stato perfezionato in queste ore per consegnarlo ai soggetti coinvolti. Una manovra da 150 milioni di euro, che prevede contributi a fondo perduto, sostegno alle imprese per gli affitti, indennità di disoccupazione per professionisti che gettano la spugna, sostegno per le aggregazioni aziendali, ma anche una piattaforma per il commercio elettronico trentino e interventi di semplificazione e digitalizzazione. All’interno del provvedimento, come annunciato, è contenuto anche il riconoscimento economico previsto per gli operatori sanitari e socio-sanitari che dall’inizio della pandemia hanno dovuto affrontare turni massacranti e rischi altissimi. L’importo per i singoli operatori non viene indicato nel testo. Ma vengono definite le linee guida. In sostanza, sarà la giunta con una propria delibera, «sentite le organizzazioni sindacali», a «fissare la misura del trattamento economico temporaneo e le relative modalità di attribuzione, anche differenziate in ragione del diverso grado di esposizione al rischio e all’effettivo disagio lavorativo». Sarà sempre l’esecutivo a indicare «il periodo di corresponsione, da una definita data di retroattività», così come «la tipologia di personale e altri soggetti cui attribuire il riconoscimento, appartenenti o operanti presso l’Azienda sanitaria o le Apsp; fra il suddetto personale rientra anche quello con periodi di malattia da Covid 19 e sintomatologia grave, a seguito di contagio intervenuto in occasione di attività sanitarie». Il bonus, recita la manovra, verrà assegnato anche al «personale dipendente o operante presso altri soggetti» e ai medici convenzionati. Quindici, dunque, i milioni massimi che verranno stanziati e che saranno coperti attraverso le «risorse disponibili sui fondi di riserva del bilancio dell’Azienda sanitaria».
Il nodo contratti
Ma per 15 milioni che arrivano, 20 se ne vanno. «Nel disegno di legge viene stralciato lo stanziamento concordato per l’indennità di vacanza contrattuale del pubblico impiego» tuonano Cgil, Cisl e Uil. «Si tratta — proseguono —di accordi inseriti nel protocollo d’intesa di gennaio. Non erano risorse destinate ad aumenti ma per coprire due anni di assenza del contratto». Tanto più, proseguono le parti sociali, che quegli accordi coinvolgevano non solo i dipendenti delle autonomie locali e della scuola, ma anche quelli della sanità. «È scritto che avremmo dovuto decidere insieme le scelte. Invece la giunta ancora una volta ha deciso di fare tutto da sola». Parole durissime, subito riprese dai vertici provinciali. «Questo disegno di legge — è la risposta di Fugatti — è destinato a chi ha perso il lavoro. Per venire incontro a queste persone abbiamo preso temporaneamente i soldi destinati al rinnovo del pubblico impiego, un decimo dei soldi che abbiamo preso da altri capitoli». E Spinelli: «La pandemia impone sacrifici a tutti. A gennaio non potevamo prevedere una pandemia: comunque contiamo di recuperare quanto previsto».
I capigruppo
E dopo la presentazione dei giorni scorsi, ora la manovra si prepara ad affrontare l’Aula. Ieri i capigruppo hanno definito la scaletta dei lavori del consiglio. Si parte con la seconda commissione consiliare, che si riunirà sabato e domenica e ascoltere i soggetti «più» coinvolti. Entro giovedì 7 maggio si dovranno presentare gli emendamenti, per poi arrivare in aula sabato 9 maggio.
Scarica il pdf: manovra ART 300420 2
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