14 maggio 2020 – Trentino

«Cassa», otto milioni di euro per l’integrazione provinciale

Sostegno al reddito. La Provincia ha stanziato le risorse per venire incontro alle necessità
di chi è rimasto più di due mesi senza lavoro. Si potranno ottenere fino a 150 euro in più al mese

TRENTO. Una integrazione alla cassa integrazione statale con risorse della Provincia. Una misura di sostegno al reddito già da tempo inserita (e mantenuta grazie alle pressioni di Cgil, Cisl e Uil) nel documento delle politiche del lavoro provinciali ma finora mai realmente utilizzata. Una misura contenuta al punto 3.6 lettera C che ora è stata ripescata dalla giunta per gestire l’emergenza enorme dei tanti lavoratori in cassa integrazione ormai da più di due mesi e che rischiano di restarci ancora. Lo strumento -che l’assessore Achille Spinelli ha annunciato di voler utilizzare due giorni fa nel corso del suo intervento alla Camera di Commercio -prevede che il lavoratore che è in cassa integrazione da più di 300 ore (circa due mesi) nell’arco di un semestre può chiedere l’integrazione del reddito alla Provincia nella quota di 1-1,5 euro ogni ora di “cassa”. Questo vuol dire che qualora un lavoratore sia stato in cassa integrazione per due mesi (come detto circa 320 ore) avrà diritto ad ottenere una integrazione pari a 320 euro.
Per la copertura di questo strumento (ma anche di altri di sostegno al reddito) la Provincia ha stanziato 8 milioni di euro nella legge “Ripresa 2” approvata domenica scorsa, recuperati dai fondi europei ancora disponibili. Altri 7 milioni di euro, invece, sono stati destinati per una misura innovativa che prevede di dare una sorta di cassa integrazione anche all’imprenditore che fallisce per causa del Covid-19.
Infine 8 milioni di euro sono stati destinati per un rafforzamento dell’assegno unico provinciale, con un intervento sulle fasce di reddito che permetta di ampliare la platea dei beneficiari.
Al momento restano esclusi dagli interventi molti di quei 18 mila lavoratori stagionali del turismo che stanno finendo la Naspi o (non avendo lavorato negli scorsi mesi) non la stanno proprio percependo. Una possibilità di copertura per queste categoria è quella di usare l’assegno unico “rimodulato”, una seconda è quella di farli accedere al Fondo di solidarietà del Trentino, una terza ipotesi è quella di intervenire (sempre con Agenzia del Lavoro) con altre risorse, qualora vengano liberate.

 

Scarica il pdf: cassa ART 140520