05 giugno 2020 – Trentino
I sindacati dopo l’allarme di Confcommercio
«Proroga della cassa, intervenga la Provincia»
TRENTO. «Il problema della cassa integrazione insufficiente per i lavoratori della ristorazione e dei pubblici esercizi esiste. Esiste anche, però, una possibilità per dare risposte a livello locale ai nostri lavoratori e alle nostre imprese. La Provincia di Trento può finanziare con risorse proprie un ulteriore estensione dell’ammortizzatore sociale con causale Covid 19. Lo prevede una norma specifica del decreto Cura Italia e Bolzano si sta muovendo in questa direzione. Gli imprenditori dunque sollecitino Piazza Dante, per quanto ci riguarda siamo pronti a fare altrettanto». È così che i tre segretari di Cgil ,Cisl e Uil del Trentino commentano la presa di posizione di Marco Fontanari, vicepresidente di Confcommercio trentina.
La norma varata dal Governo prevede ulteriori quattro settimane di cassa, ma solo a partire dal 1° di settembre, ad esclusione degli addetti del turismo e degli stabilimenti termali che ne possono usufruire, per evidenti ragioni in continuità. «Chi ha esaurito tutta la cassa e non rientra nei due settori in deroga di fatto si trova senza alcuno strumento»–ammettono i tre sindacalisti. «Per questa ragione è importante che la Provincia si attivi subito e ampli la cassa disponibile per queste aziende». C’è anche la possibilità che il Governo intervenga modificando la norma e prevedendo una fruizione in continuità per tutti. «Fino a quel momento però è opportuno attivarsi a livello territoriale sfruttando le prerogative che la legge di riconosce. L’assessore al Lavoro della Provincia di Bolzano, Philipp Achammer, sta lavorando ad una proroga di tre mesi della cassa Covid. Ci attendiamo a questo punto che le associazioni datoriali trentine sollecitino l’assessore Spinelli a fare altrettanto».
Scarica il pdf: cassa ART 050620
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