13 giugno 2020 – Trentino

«Nidi e materne aperti senza dpi e formazione»

TRENTO. Fornitura parziale di dispositivi di protezione individuale, poca chiarezza sui ruoli ai quali ciascun lavoratore si deve attenere, formazione insufficiente sull’utilizzo di guanti e mascherine, problemi logistici negli ingressi dei bambini. Queste le criticità che la segretaria della Funzione pubblica della Uil, Marcella Tomasi, ha segnalato già martedì sera, dopo un’osservazione delle prime 48 ore di riapertura di nidi e materne (poche, in verità, quelle partite già a inizio settimana), inviando una lettera indirizzata al presidente della Provincia Fugatti, all’assessore Bisesti, al dirigente del dipartimento Roberto Ceccato e, tra gli altri, alla Federazione scuole materne e all’Uopsal. Con un primo risultato: per lunedì è previsto un incontro proprio con il dottor Ceccato, mentre martedì è stato riconvocato il tavolo sulla sicurezza con la Provincia.
«Sin da subito sono emerse molte difficoltà. In primo luogo -spiega Tomasi -c’è un problema sul personale, in quanto non c’è una definizione delle competenze di ciascuno: agli insegnanti è stato detto che possono fare l’igienizzazione degli ambienti, ai cuochi che finita la preparazione dei pasti possono uscire e pulire i bagni, quando invece il principio è che ognuno deve fare il suo in sicurezza. Su questo non c’è nessun rispetto delle procedure». In qualche caso, fa notare la sindacalista, le immagini stesse diffuse dai media sono state esplicative: «A Novaledo, ad esempio, i video girati hanno mostrato che l’accoglienza ai bambini è stata fatta da un’insegnante e un’operatrice d’appoggio che stavano spalla a spalla, vicinissime. Questo vuol dire che non è stato capito il senso dei protocolli. E poi manca la formazione sui dpi, e mancano in alcuni casi le mascherine: sappiamo che in alcuni istituti è stato detto al personale di portarsele da casa».
Anche nel capoluogo pare che la situazione non sia delle migliori: «Ci arrivano foto di intere strutture da pulire e sistemare, e ci chiediamo come sia possibile pensare di riaprire all’inizio della prossima settimana».
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, denuncia la sindacalista, è stata poi la notizia che ci sarà una sorta di “travaso” di personale: «Ci è stato detto che siccome non in tutte le scuole c’è adeguato personale, mentre in altre ce n’è in esubero, si è deciso di inviarne “in missione” laddove c’è carenza. Quindi avremo bambini e famiglie accolti da persone che non conoscono e con le quali non hanno mai avuto rapporti di alcun tipo».

 

Scarica il pdf: materne ART 130620