01 ottobre 2020 – Trentino

«Assegno unico, sbagliato spostarlo in avanti»

TRENTO. I sindacati confederali, per bocca dei segretari Andrea Grosselli, Michele Bezzi, Walter Alotti, criticano la decisione di spostare in avanti la corresponsione dell’assegno unico: «Lo spostamento rispetto al momento in cui vengono prodotti i redditi su cui si calcola l’Icef dicono è sbagliato, perché rischia di creare iniquità. In pratica portando a luglio il pagamento dell’assegno unico, come deciso dalla Giunta, la distanza temporale tra quando compilo la dichiarazione Icef e quando ricevo i contributi provinciali è di ben 18 mesi. In questo modo variazioni significative di reddito disponibile vengono registrate troppo in là nel tempo, quando invece sarebbe necessario ridurre questa distanza per sostenere le famiglie proprio nel momento in cui c’è più bisogno».
«Oltre a questo problema strutturale aggiungono ce n’è uno contingente molto urgente. Il Governo nazionale sembra intenzionato a varare entro la legge di bilancio il nuovo assegno unico universale che sostituisce una serie di benefici statali per le famiglie, a partire dagli assegni familiari concessi dall’Inps. C’è il pericolo che questa riforma impatti in modo negativo sulle famiglie che percepiscono la quota B dell’assegno unico provinciale, soprattutto se i benefici provinciali dovessero essere calcolati come reddito ai fini del calcolo delle provvidenze statali. In pratica se le famiglie trentine ricevono sostegni dalla Provincia, potrebbero vedersi ridotti gli assegni statali. Insieme alle Acli, abbiamo chiesto di recente all’assessora provinciale Stefania Segnana di interloquire con la ministra Bonetti su questi temi per tutelare gli interessi delle famiglie trentine. »

 

Scarica il pdf: assegno unico ART 011020