18 novembre 2020 – Trentino

Materne, allarme della Uil: «Il personale è a rischio»

Scuole dell’infanzia e Covid. Tomasi: «Distanziamento difficile, servono valutazioni sulla sicurezza, a partire dalla mascherina». Cavalloro (Federazione): «La fascia 3-6 anni è la meno esposta al virus»

TRENTO. Se la situazione dovesse peggiorare, saranno probabilmente le ultime a chiudere. Nelle scuole dell’infanzia, però, l’aumento dei contagi sul territorio sta creando sempre più apprensione soprattutto tra le maestre e il personale ausiliario.
A farsi portavoce delle preoccupazioni è Marcella Tomasi, della Uil Scuola: «Abbiamo avuto degli incontri anche con il dottor Ferro, per esporgli una serie di punti critici: sull’uso delle mascherine, ad esempio, riteniamo ci voglia un cambio di passo. Le maestre ad oggi utilizzano la chirurgica, ma visto che il distanziamento è un problema con bambini così piccoli, da parte nostra si ritiene ci debba essere una valutazione sull’uso obbligatorio della Ffp2. Deve esserci una riflessione più puntuale sugli interventi per la sicurezza: ad oggi ci risultano tanti contagi, ci risultano assenze di bambini e insegnanti a causa del Covid, e il problema è anche coprire gli organici perché iniziano a essere tante le insegnanti positive al tampone. Rimane il fatto -prosegue Tomasi -che ad oggi c’è un problema di tenuta del sistema perché se le insegnanti iniziano ad ammalarsi ci manca il personale. Oltretutto ci segnalano che, nonostante le insegnanti debbano limitarsi al loro gruppo di bambini assegnato a inizio anno, poi nella realtà si ritrovano a dover coprire anche altri gruppi. Le informazioni sono contraddittorie e sul tema sicurezza c’è molta preoccupazione anche perché le maestre di ruolo sono spesso signore non giovanissimo e talvolta con qualche acciacco di salute che, quindi, non vivono con molta serenità l’ipotesi di contagiarsi». Dalla Federazione Scuola Materna si sottolineano però tutte le cautele che sono state adottate andando anche oltre quanto previsto dai protocolli: «Il dato che a noi ha fornito Apss è che la fascia tra i 3 e i 6 anni è in assoluto quella meno soggetta al virus, tanto che abbiamo una media di 4 bambini ogni 1000 abitanti contagiati: numeri molto diversi da quelli ben più alti delle superiori», commenta Silvia Cavalloro, portavoce dell’ente. «Per il personale ausiliario e insegnante il rapporto numerico è diverso, naturalmente, ma tutti i casi di contagio vengono gestiti puntualmente secondo normative e indicazioni che ci vengono date dall’Azienda sanitaria. Anzi, spesso siamo ancor più rigidi delle disposizioni esistenti: da più di un mese, ad esempio, dunque da prima che venisse vietato, noi non svolgiamo più incontri di formazione o riunioni collegiali in presenza. Anche gli incontri con le famiglie vengono fatti tramite Meet, ad eccezione di situazioni assolutamente dedicate». Cavalloro riconosce che ci siano problemi per quanto riguarda il reperimento di personale sostitutivo: «Le normative sono cambiate, prima la classe andava in quarantena con un bambino contagiato ma oggi si deve arrivare a due casi. D’altro canto noi non troviamo materialmente insegnanti in caso di emergenza e abbiamo l’esigenza di dover comunque coprire la classe perchè non possiamo lasciare i bambini da soli».

 

Scarica il pdf: materne ART 181120