03 dicembre 2020 – Trentino, Corriere del Trentino

Finanziaria. La stoccata dei sindacati:«Finanziaria senza visione, ora priorità agli stagionali»

TRENTO Le avevano enunciate con estrema chiarezza già a ottobre, nel corso dell’assemblea dei delegati di Cgil, Cisl e Uil, le priorità per l’economia del territorio post-Covid. Spunti poi trascritti in tre pagine programmatiche portate all’attenzione della giunta provinciale. Ma vista «la mancanza di visione evidente nella manovra finanziaria provinciale» i sindacati incalzano nuovamente il governo e tornano a richiedere un cambio di marcia. Lo hanno fatto anche ieri, durante una conferenza stampa in cui il segretario della Cgil Andrea Grosselli ha sintetizzato proposte specifiche «per l’utilizzo di risorse stanziate ma non spese, che potrebbero essere riattivate con una semplice delibera di giunta».

«Di fronte a un’emergenza di questo tipo non si può gestire di anno in anno o di sei mesi in sei mesi l’economia. Serve individuare priorità da portare avanti da qui a fine legislatura. Secondo le stime attuali, potremo tornare ai livelli di ricchezza del 2019 probabilmente solo nel 2025. Bisogna far qualcosa per accelerare la ripresa e far crescere anche il mercato del lavoro. Nei prossimi giorni incontreremo la giunta: confidiamo che non sia solo un atto formale, ma che ci sia realmente la volontà di guardare oltre l’emergenza», spiega il segretario di Cgil Andrea Grosselli. Accelerare, programmare, perché «chi anticipa l’uscita dalla crisi avrà un vantaggio quando comincerà la ripresa», sostiene convinto Michele Bezzi (Cisl).

L’assenza di stanziamenti per sostenere le politiche attive del lavoro e contrastare la disoccupazione è grave per i sindacati. «Ora priorità assoluta va data al lavoro stagionale, ai lavoratori del sistema turistico invernale e del suo indotto, che verrà duramente colpito». Turismo che vale fino a 15 mila posti di lavoro, precisa Grosselli. La proposta è quindi di recuperare risorse da fondi già stanziati ma in parte inutilizzati. «Riparti Trentino prevedeva 13 milioni di euro per l’assegno unico – continua il segretario di Cgil – Risorse spese solo in minima parte, da cui si potrebbe attingere per ampliare il sostegno al reddito dei lavoratori stagionali». Secondo bacino, il Fondo di solidarietà del Trentino.

Altro tema, «andranno previste risorse per il rinnovo del contratto del settore pubblico», nota Bezzi. «A livello nazionale la situazione è più avanzata che in Trentino, e la cosa ci preoccupa», aggiunge Walter Alotti, segretario di Uil, che poi denuncia «l’assoluta mancanza di provvedimenti che riguardano l’edilizia pubblica, ora che tante famiglie in affitto faticano a pagare e vedono avvicinarsi lo spettro del 31 dicembre. Con il rischio di sfratto»

 

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