12 dicembre 2020 – Trentino
Lavoratori “in affitto”: è bufera sulla Provincia
Occupazione. I sindacati confederali e quelli di categoria stroncano il bando da 2,6 milioni
di euro per la somministrazione di 20 lavoratori all’anno per tre anni: «Politica di basso profilo»
TRENTO. “Siamo sconcertati per il piano della Provincia”. Così Luigi Diaspro (Fp Cgil), Giuseppe Pallanch (Cisl Fp) e Marcella Tomasi (Uil Fpl) sull’ipotesi di piazza Dante si assumere lavoratori “in affitto” attraverso un bando di cui ha dato notizia ieri il Trentino. A causa dell’emergenza Covid-19 e del blocco dei concorsi pubblici, la Provincia pubblica un bando da 2,6 milioni di euro e si rivolge al mercato per trovare gli impiegati necessari: 20 persone all’anno per il prossimo triennio.
“Questa aggiungono i tre segretari della funzione pubblica non può essere la risposta agli scioperi e alle manifestazioni per chiedere più assunzioni. È una politica miope e poco lungimirante, il respiro è corto: mancano gli investimenti nel capitale umano. Il lavoro in questo modo viene svalutato e precarizzato, così come le professionalità vengono depresse”.
Le parti sociali sono reduci da uno sciopero per chiedere risposte sul pubblico impiego, in particolare maggiore sicurezza sul lavoro, assunzioni e rinnovo del contratto. “È necessario un cambio di passo netto e veloce -evidenziano Cgil, Cisl e Uil -per affrontare il ricambio generazionale e l’age management.
Nel bilancio sono decisamente “insufficienti” le misure per incentivare e sostenere i lavoratori, in particolare le donne, per cui è stato proposto il potenziamento delle deduzioni del reddito da lavoro femminile a fini Icef, quelle sugli investimenti pubblici nel welfare e a sostegno dei privati nell’innovazione produttiva e aziendale”. Anche i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil intervengono sul tema e bocciano l’ipotesi di ricorrere ai contratti di somministrazione come risposta strutturale al fabbisogno di personale di Agenzia del Lavoro: “Sulle risorse umane dei centri per l’impiego non si cerchino scorciatoie che aumentano la precarietà. Serve un investimento di lungo termine sulle politiche del lavoro, che passa necessariamente dalla stabilizzazione del personale precario e dall’assunzione di nuove figure”. “Serve invece un impegno concreto a stabilizzare questo personale e bandire
nuovi concorsi per potenziare l’attività di Agenzia del Lavoro e dei centri per l’impiego – sottolineano i tre segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Se veramente si vogliono rafforzare gli strumenti per sostenere le persone in cerca di occupazione e le politiche attive del lavoro è necessario investire in modo strutturale in un rafforzamento dell’operatività di Agenzia. E questo non può prescindere dall’ampliamento degli organici dei centri per l’impiego, oggi ampiamente sottodimensionati”.
Una scelta che secondo i sindacati non ha alternative, visto l’atteso aumento della disoccupazione che si verificherà anche in Trentino già dalla prossima primavera quando verranno sbloccati i licenziamenti.
Infine l’intervento del segretario generale della Uil Temp del Trentino, Lorenzo Sighel secondo cui “la decisione della Provincia di indire un bando pubblico per cercare lavoratori in somministrazione da utilizzare in modo elastico mette in luce la controversa condizione di chi, a fronte di una disponibilità flessibile e svincolante, subisce un’erosione legalizzata dei propri diritti di lavoratore”.
Scarica il pdf: somministrati Provincia ART 121220
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