31 dicembre 2020 – l’Adige, Corriere del Trentino, TGR Trento, RTTR 

L’accusa dei sindacati«Lavoratori dimenticati. A loro lo 0,035% del bilancio»

Cgil, Cisl e Uil del Trentino contro la giunta: «Incontro urgente»

Trento «La Giunta Fugatti si è dimenticata dei lavoratori». Un’affermazione che Cgil, Cisl e Uil corrobora dalle cifre presentate ieri nella conferenza

stampa di fine anno: «In questo 2020, drammatico per l’occupazione in Trentino, la Provincia ha garantito alle lavoratrici e ai lavoratori colpiti dagli effetti dell’emergenza Covid solo lo 0,035% del prodotto interno lordo provinciale in termini di risorse aggiuntive rispetto ai consueti stanziamenti». E il grido di allarme guarda anche all’anno venturo, perché all’orizzonte c’è poi lo sblocco dei licenziamenti a fine marzo: «Non si fa nulla per rafforzare Agenzia del Lavoro e i centri per l’impiego oggi sotto organico di ben 55 addetti».

C’è poi il tema del rinnovo del contratto di lavoro dei 35mila dipendenti pubblici tra enti locali, provincia, scuola e sanità; «Su questo fronte solo il Trentino non ha un euro stanziato a bilancio per il rinnovo dei contratti pubblici. Lo ha fatto lo Stato e lo ha fatto l’Alto Adige – osservano Cgil, Cisl e Uil – ma in Trentino nulla, zero, neppure un centesimo».

A conti fatti, secondo i sindacati, a sostegno dei redditi della famiglie trentine falcidiati dalla crisi economica «sono stati spesi dalla Provincia solo poco più di 7 milioni di euro»: «In pratica — incalzano i segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti — si è trattato di circa 500 euro lordi medi a 12mila cassintegrati. Briciole». E complessivamente nel corso di quest’anno «la giunta provinciale ha stanziato altri 32 milioni di euro per politiche attive e passive del lavoro, senza però mai poterli spendere davvero». Per i sindacati confederali le cause di questo stallo sono da attribuire alle scelte del governo provinciale: «Ha stanziato risorse aggiuntive con grave ritardo e ha congegnato misure troppo restrittive. Eppure — sottolineano i sindacati — i drammatici numeri della crisi economica avrebbero dovuto consigliare altrimenti il presidente Fugatti e l’assessore Spinelli».

Altri numeri, altri dati allarmanti: «In meno di un anno abbiamo registrato 21,5 milioni di ore di cassa integrazione, il doppio dei tre anni successivi alla crisi finanziaria del 2008. A ciò si aggiunga il fatto che con tutta probabilità chiuderemo il 2020 con circa 30.000 assunzioni in meno rispetto al 2019, pari ad un -20% in un solo anno.

E a dicembre le ormai consuete 15.000 assunzioni di stagionali per l’avvio del turismo invernale non ci sono state e forse mai ci saranno». Ed è proprio sugli stagionali di alberghi, ristoranti e commercio al dettaglio che i sindacati chiedono interventi urgenti: «Abbiamo chiesto un incontro alla Giunta senza avere risposta. Per il presidente Maurizio Fugatti e l’assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli questi lavoratori non esistono».

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