13 gennaio 2021 – Trentino, Corriere del Trentino
Scuola: prof vaccinati da marzo. Dalla ripresa 9 classi in quarantena. Il ritorno a scuola promosso, ma resta il nodo dei trasporti
Sono già 9 le classi delle scuole superiori finite in isolamento dallo scorso 7 gennaio, giorno del ritorno sui banchi (ma solo per il 50 per cento delle lezioni). Lo ha comunicato ieri ai sindacati il direttore del servizio prevenzione dell’Azienda sanitaria, Antonio Ferro, nel confronto che era stato convocato proprio per tracciare un primo bilancio. Ferro ha spiegato che il dato non è per nulla preoccupante ed è in linea con quanto accadeva prima dell’interruzione delle lezioni due mesi fa.
9 classi in isolamento
Sono state messe in isolamento tra lunedì e ieri una classe al Rosa Bianca di Cavalese, una al Marie Curie di Pergine, due al liceo scientifico Da Vinci di Trento, una a San Michele, una alle Barelli, una al Pertini e al liceo linguistico Sophie Scholl di Trento. Ferro ha spiegato che la scuola non è luogo di contagio e che i ragazzi hanno preso, per lo più, il Covid in ambito familiare. Per questo il ritorno in presenza viene valutato come positivo e c’è la convinzione che il sistema possa reggere alla lunga. Anche il dirigente del Dipartimento della Conoscenza Roberto Ceccato ne è convinto: «Penso che riaprire al 50% sia stata una scelta prudente e sono contento di come stanno andando le cose. I contagi sono contenuti e allo stesso tempo i ragazzi sono tornati a frequentare la scuola, importante non solo per il rapporto con gli insegnanti, ma anche dal punto di vista della socialità».
4 mila positivi da settembre
Ferro ha anche detto che dall’inizio della scuola a settembre fino a ieri i ragazzi contagiati dal Covid sono stati circa 4 mila, cioè il 5% della popolazione scolastica trentina che è di circa 80 mila ragazzi. Dall’inizio delle lezioni ad oggi i casi di positività rilevati tra gli studenti sono stati 202 nei nidi dell’infanzia, 368 nella scuola dell’infanzia, 902 nella primaria, 875 nelle medie e oltre 1700 alle superiori. Su richiesta di Cgil, Cisl e Uil, che hanno insistito per avere dati precisi, il re-
sponsabile del servizio prevenzione dell’Apss ha anche detto che dei 9.381 insegnanti di tutti gli ordini scolastici ce ne sono attualmente 80 positivi. Un dato anche questo che viene considerato tutt’altro che preoccupante.
Vaccini a scuola da marzo
Ferro ha assicurato che è intenzione della Azienda sanitaria di anticipare i vaccini per il personale della scuola. L’intenzione è quella di iniziare nei primi giorni di marzo, subito dopo aver finito di vaccinare le persone che hanno più di 80 anni, che hanno la precedenza, quelle con più di 70 anni e la popolazione fragile a causa immunodepressioni di qualsiasi tipo o di malattie autoimmuni. L’Azienda conta di vaccinare queste categorie, per le quali in questi giorni stanno partendo già gli inviti scritti con tanto di codice per prenotarsi, per la fine di febbraio. Subito dopo, ha assicurato Ferro ai sindacati, si passerà agli insegnanti della scuola dell’infanzia che possono essere i più esposti anche perché i bambini non portano la mascherina. Dopo di loro saranno vaccinati gli insegnanti della primaria e quelli della secondaria di primo e secondo grado. Si conta di finire entro aprile. Cinzia Mazzacca della Cgil Scuola è soddisfatta: «E’ un’apertura significativa a cui auspichiamo seguano fatti. Per noi la scuola deve essere aperta e in presenza, ma questo va fatto garantendo massima sicurezza possibile a studenti e personale. Per questa ragione vaccinare con priorità insegnanti, educatori e personale scolastico disponibile è un passo avanti importante».
Niente obbligo
Ferro ha anche detto che, visto il successo della campagna in Trentino, non ci sarà bisogno di nessun obbligo. I sindacati, comunque, hanno chiesto che ci sia anche una campagna informativa nei confronti del personale della scuola sui benefici del vaccino. L’Azienda sanitaria, invece, ha chiuso alla richiesta dei sindacati di un monitoraggio con i tamponi rapidi a scuola. Qualche spiraglio è stato lasciato aperto per quando saranno messi a punto i test salivari.
Cisl e Uil. «Primi giorni ok ma se aumenta la presenza, il sistema potrebbe non reggere»
«Primi giorni di scuola incoraggianti grazie al miglioramento dei trasporti e alla presenza degli studenti al 50%. Ma se questa quota aumenta il sistema potrebbe non reggere». I rappresentanti di Cisl e Uil della scuola giudicano positivamente il rientro in classe, ma invitano a non abbassare la guardia. Di simile avviso anche il presidente della Consulta provinciale dei genitori Maurizio Freschi: «La scuola è ripartita tranquillamente, ma bisogna sperare che la riorganizzazione dei trasporti venga mantenuta». I sindacati confermano la richiesta che si anticipi la campagna vaccinale, pur consapevoli che difficilmente verrà modificata le priorità per anziani e operatori sanitari.
«I trasporti sono organizzati un po’ meglio, con più mezzi e meno ragazzi -ha commentato la segretaria Cisl Scuola Stefania Galli -Ma rimangono problematicità nelle valli». Galli rimarca i ritardi nell’organizzazione dei trasporti da parte dei responsabili provinciali: «Si poteva ricorrere fin dall’inizio agli automezzi dei privati». Anche il segretario di Uil Scuola Pietro Di Fiore evidenzia le note positive, pur nel permanere di alcune criticità: «I mezzi di trasporto sono aumentati e con il 50% degli studenti in presenza la situazione sembra al momento reggere. Ma temiamo che dal ministero si voglia aumentare questa soglia al 75%, insostenibile sia per i trasporti che per le famiglie che dovrebbero riorganizzare ritmi di lavoro e sorveglianza dei figli». Il presidente della Consulta genitori Freschi si concentra sull’utilizzo poco accorto delle ore in presenza da parte dei docenti che si concentrano solo su prove e verifiche: «Ci arrivano segnalazioni che gli insegnanti stanno concentrando le verifiche in questi primi giorni perché temono una prossima chiusura. Ma non è il modo più produttivo per usare il tempo-scuola in questa fase». Freschi chiede ai docenti di impegnarsi a rilanciare la relazionalità: «Vanno ricostruite le relazioni tra studenti e tra studenti e docenti, è una parte imprescindibile della scuola».
I sindacati lanciano la richiesta di sottoporre il personale scolastico al vaccino: «I nostri insegnanti hanno un’età media alta, molti hanno anche altre patologie. Per mettere in sicurezza gli studenti e le famiglie, occorrerebbe vaccinare gli insegnanti -commenta Galli -Ma sappiamo che sarà difficile, visto che i lavoratori della scuola sono tantissimi e non ci sono i vaccini». Anche Di Fiore sostiene la richiesta di vaccini: «Dipende da Roma, ma il personale scolastico andrebbe vaccinato subito. Si acceleri almeno sui tamponi agli studenti». Richiesta rilanciata anche da Freschi: «Occorrono diversi giorni prima che i compagni di classe di un positivo vengano sottoposti a tampone. Questo è inaccettabile, si deve procedere subito almeno con i tamponi rapidi. Mi aspetto di vedere già nei prossimi giorni le prime classi in quarantena».
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