01 aprile 2021 – l’Adige

Fugatti chiuda i supermercati

«Dimenticati dal primo piano vaccinale, adesso questi addetti chiedono priorità dopo anziani e soggetti fragili. E in vista del ponte pasquale facciamo un appello al presidente Fugatti: domenica e lunedì chiuda».
Si respira preoccupazione e sconforto tra molti addette e addetti dei supermercati trentini. In vista del ponte di Pasqua si teme il consueto “assalto” ai punti vendita e i lavoratori temono il rischio contagio. Così i sindacati Filcams, Fisascat e Uiltucs, e in particolare Paola Bassetti, Lamberto Avanzo e Walter Largher, chiedono attenzione.
«Anche se siamo in zona rossa da più di due settimane nei supermercati è ancora troppo faticoso far rispettare le norme di distanziamento, uso corretto della mascherina e divieto di assembramento. Sono gli stessi dipendenti che devono farsi carico di chiedere ai clienti il rispetto delle misure anticontagio, rimediando anche qualche qualche insulto».
La situazione è particolarmente complicata durante i fine settimana, nelle ore di punta, e non è escluso che il fine settimana di Pasqua la situazione sia ancora peggiore.
A preoccupare lavoratori e sindacati è la sottovalutazione della situazione sanitaria fragile in cui ancora versa il Trentino. Per questa ragione le sigle fanno appello al presidente Fugatti perché preveda la chiusura di tutti i supermercati il giorno di Pasqua e il Lunedì di Pasquetta, e così anche per le giornate del 25 aprile e 1° maggio. I sindacalisti ricordano inoltre che il comparto della distribuzione alimentare è stato tra i pochi a chiudere l’anno con fatturati in crescita, almeno per i grandi marchi locali.
Infine il nodo vaccini. «Nessuno chiede corsie preferenziali a danno dei soggetti che hanno più bisogno e urgenza di vaccinarsi. Al contrario la posizione è quella di sollecitare il rispetto del nuovo piano vaccinale nazionale, dando priorità alle persone fragili e agli anziani. Conclusa questa fase, però, sia riconosciuto il rischio in cui si trovano a lavorare questi 7 mila addetti. Sono stati considerati lavoratori essenziali dal primo giorno di lockdown e non si sono mai fermati. Il primo piano vaccinale, però, li ha ignorati escludendoli dalle categorie di lavoratori con priorità, creando delle discriminazioni rispetto ad addetti di altri settori».

Scarica il pdf: ADIGE supermercati ART 010421