01 aprile 2021 – Corriere del Trentino

Decreto, Fugatti insiste sulle zone gialle

TRENTO Maurizio Fugatti parla prima ancora di aver letto nel dettaglio la bozza del decreto del governo Draghi per le misure post-pasquali. Ma fa capire di avere le idee chiare. Soprattutto su un punto: «Le zone gialle vanno reintrodotte» ribadisce il governatore. Che non si accontenta delle deroghe: «Se si cambiano i criteri, la gente non capisce». E se sulla scuola il presidente della Provincia non ha grosse obiezioni sul merito delle decisioni, sul metodo qualche appunto lo rileva: «Non è bello che il governo si ponga al di sopra dei territori».
Le regole
Dunque, come era emerso nelle indiscrezioni delle ultime ore, fino alla fine di aprile non ci saranno zone gialle nel Paese. I territori potranno essere inseriti solo nelle fasce arancione o rossa. Anche se uno spiraglio c’è: il consiglio dei ministri potrà infatti prevedere delle deroghe per quelle zone che dimostreranno di avere dati di contagio particolarmente bassi e di essere in regola con la campagna vaccinale. Deroghe che riguarderanno in particolare bar e ristoranti, con la possibilità di tenere aperto a pranzo. Via libera anche all’annunciato obbligo vaccinale per il personale sanitario, al quale il governo ha aggiunto anche i farmacisti: la vaccinazione sarà un «requisito essenziale» per esercitare la professione. Chi si rifiuterà potrà essere spostato altrove. E, in casi estremi, sospeso senza retribuzione fino alla fine dell’anno. E la scuola? Nessuna novità. O quasi. Si tornerà in classe fino alla prima media anche nelle zone rosse, mentre in quelle arancioni si potranno programmare lezioni in presenza anche in seconda e terza media, con le superiori che potranno essere in classe almeno al 50%. Previsto infine lo scudo penale per i somministratori dei vaccini.
Il governatore
Da parte sua, Fugatti, insiste sulla necessità di dare continuità ai criteri utilizzati finora. Prevedendo dunque la zona gialla entro la fine di aprile «per i territori che posseggono i requisiti scientifici». E le deroghe per chi ha contagi bassi e vaccini alti? «Noi sui vaccini siamo a posto, soprattutto per quanto riguarda gli anziani». Critico, Fugatti, sulla scuola. Non tanto sull’obbligo di rientro anche in zona rossa («Noi abbiamo sempre voluto aprire»), quanto sull’assenza di margini di manovra per le Regioni. «Un percorso — osserva — che non mi piace. Preferisco essere io a decidere, non lo Stato». E sui vaccini obbligatori ribadisce il concetto già espresso: «Un provvedimento non bello, ma legato a un periodo straordinario».
Assegno unico
Intanto dal primo luglio scatterà anche l’assegno unico per i figli, il cui importo sarà calcolato in base all’Isee. Un sostegno che, rispetto agli aiuti passati, sarà universale. E quindi varrà anche per le partite Iva, finora escluse. Per quanto riguarda il Trentino, se si prendono in considerazione i dati dell’assegno unico relativi al 2019, la platea interessata potrebbe essere di poco superiore alle 32.400 famiglie. Ma visto che l’assegno è rivolto a tutti, il numero potrebbe essere potenzialmente più alto e coinvolgere tutte le famiglie con figli. Eppure qualche dubbio rimane. Già a luglio 2019 i sindacati trentini e altoatesini avevano scritto ai vertici della Regione e delle due Province per evidenziare le conseguenze di queste modifiche statali sull’assetto dei benefici locali. «Anche nel recente passato — scrivevano i sindacati — lievi modifiche apportate alla disciplina attuativa di prestazioni statali hanno rischiato di depotenziare gli effetti delle misure di sostegno alle famiglie con figli attuate dalle nostre due Province autonome, riducendo i trasferimento statali ai nuclei familiari stessi».

 

Scarica il pdf: decreto ART 010421 2