Giornata mondiale della salute. Cgil Cisl Uil Arci e Acli: “Nessun profitto sulla pandemia”
Un milione di firme online perché la Commissione europea liberi i vaccini antiCovid da brevetti e clausole di esclusività. La salute non deve avere vincoli e confini
Domani in occasione della Giornata mondiale della salute anche Cgil Cisl Uil Acli e Arci del Trentino promuoveranno a partire dai propri profili social la raccolta firme a livello europeo affinché anche rispetto al Covid-19 sia garantita la salute per tutti e nessuna industria farmaceutica possa lucrare profitti a discapito delle persone e del loro diritto alla salute.
Su impulso di centinaia di associazioni, sindacati e comitati è stata lanciata l’iniziativa dei cittadini europei (ICE) articolata su quattro punti che tutti possono leggere e sottoscrivere all’indirizzo https://noprofitonpandemic.eu/ it/ .
Salute per tutti. Abbiamo tutti diritto alla salute. In una pandemia, la ricerca e le tecnologie dovrebbero essere condivise ampiamente, velocemente, in tutto il mondo. Un’azienda privata non dovrebbe avere il potere di decidere chi ha accesso a cure o vaccini e a quale prezzo. I brevetti forniscono ad una singola azienda il controllo monopolistico sui prodotti farmaceutici essenziali. Questo limita la loro disponibilità e aumenta il loro costo per chi ne ha bisogno.
Trasparenza ora! I dati sui costi di produzione, i contributi pubblici, l’efficacia e la sicurezza dei vaccini e dei farmaci dovrebbero essere pubblici. I contratti tra autorità pubbliche e aziende farmaceutiche devono essere resi pubblici.
Denaro pubblico, controllo pubblico. I contribuenti hanno pagato per la ricerca e lo sviluppo di vaccini e trattamenti. Ciò che è stato pagato dal popolo dovrebbe rimanere nelle mani delle persone. Non possiamo permettere alle grandi aziende farmaceutiche di privatizzare tecnologie sanitarie fondamentali che sono state sviluppate con risorse pubbliche.
Nessun profitto sulla pandemia. Le grandi aziende farmaceutiche non dovrebbero trarre profitto da questa pandemia a scapito della salute delle persone. Una minaccia collettiva richiede solidarietà, non profitti privati. L’erogazione di fondi pubblici per la ricerca dovrebbe sempre essere accompagnata da garanzie sulla disponibilità e su prezzi controllati ed economici.
Grazie ad un ICE, i cittadini dell’UE hanno il diritto di rivolgersi direttamente alla Commissione europea per proporre un atto legislativo concreto. Affinché un’iniziativa possa essere presa in considerazione dalla Commissione, è necessario che 1 milione di persone provenienti da tutta l’Unione europea firmi a suo sostegno.
Visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare gli articoli 114, 118 e 168, l’iniziativa “No Profit On Pandemic” chiede alla Commissione europea di proporre una normativa intesa a garantire che i diritti di proprietà intellettuale, compresi i brevetti, non ostacolino l’accessibilità o la disponibilità di qualsiasi futuro vaccino o trattamento contro la COVID-19 e che la legislazione dell’UE in materia di esclusività dei dati e di mercato non limiti l’efficacia immediata delle licenze obbligatorie rilasciate dagli Stati membri. Inoltre propone di introdurre obblighi giuridici per i beneficiari di finanziamenti dell’UE per quanto riguarda la condivisione di conoscenze in materia di tecnologie sanitarie, di proprietà intellettuale e/o di dati relativi alla COVID-19 in un pool tecnologico o di brevetti e obblighi giuridici per i beneficiari di finanziamenti dell’UE per quanto riguarda la trasparenza dei finanziamenti pubblici e dei costi di produzione e clausole di trasparenza e di accessibilità insieme a licenze non esclusive.
Trento, 6 aprile 2021
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