20 maggio 2021 –  l’Adige

TRENTINO DIGITALE. Resta la minaccia di sciopero

Stato di agitazione, con la minaccia di sciopero. Che rimane. Gli addetti di Trentino Digitale sono sul piede di guerra. Hanno deciso lo stato di agitazione nell’assembla del 7 maggio e lo hanno attivato da lunedì 10. La ragione? «È inaccettabile il comportamento dell’azienda» spiega Luciano Remorini (Fim Cisl) «che non dà risposta a tredici punti che abbiamo messo sul tavolo». Il primo è il premio di produzione. Anche nel 2020, per ottenerlo, fu necessario fare ricorso allo sciopero. E poi ci sono problemi irrisolti da lungo tempo, come quello del blocco delle carriere. Trentino Digitale ha 300 addetti, 54 dei quali sono quadri. «Ma da 10-12 anni» dice Remorini, che segue la trattiva con Aura Caraba (Fiom Cgil) e Willy Moser (Uilm) «c’è il blocco delle progressioni e, addirittura, con la riorganizzazione c’è stato anche qualche arretramento». La situazione è di disagio. In due anni, aggiunge il sindacalista, se ne sono andati una settantina di addetti. Dove? «Molti a Bolzano, ad Informatica Alto Adige dove sono trattati meglio». Altre questioni oggetto di trattativa: la copertura assicurativa per il responsabili in materia di appalti e contratti, la convenzione per i buoni pasto («non è rispettata»), gli orari ancora diversificati tra chi gli ex di Trentino Network e chi proviene da Informatica Trentina. E, ancora, la formazione: «Un’azienda di informatica non può limitari a fare formazione per l’uso di Excel avanzato e Word avanzato». Sui temi forti, come «il piano industriale, la ipotizzata parziale “privatizzazione”, lo smembramento delle reti, la riorganizzazione unilaterale dell’azienda» aggiunge Remorini «il sindacato non è mai stato coinvolto. Hanno anche sbloccato nove assunzioni senza nessun coinvolgimento su destinazioni e mansioni ricoperte».
Dopo un primo tentativo di accordo, fallito, ieri c’è stato un altro incontro tra rappresentanti sindacali e direzione aziendale (il direttore generale Shahin e il responsabile del personale, Carrescia). Le parti sono più vicine ad una intesa. Ma resta lo stato di agitazione. «Comunichermo la data dell’eventuale sciopero entro il 4 giugno. Da qui al primo giugno» dice Remorini «attendiamo risposte definitive. Altrimenti sarà sciopero». Le date non sono scelte a caso: in pieno Festival dell’economia, con Trentino Digitale coinvolta, lo sciopero peserebbe di più.

 

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