3 settembre 2016 – Trentino

Il caso della settimana: parla Pietro Di Fiore (Uil): «Il maxi concorso è già oggetto di molti ricorsi»

Per Pietro Di Fiore segretario della Uil Scuola, l’anno scolastico iniziato il primo settembre, sarà all’insegna del “tutto a posto e niente in ordine”. Difficoltà che si prospettano dietro l’angolo e che già nel primo mese di attività didattica, potrebbero mettere in crisi il sistema.

Partiamo dal bando di concorso

Un concorso che è all’insegna di una falsa partenza, dal momento che gli errori ci sono stati già nelle procedure e così sono arrivati dei ricorsi al bando prima ancora di cominciare e poi si è proseguito peggio.
Nel fare i complimenti a quanti lo hanno faticosamente superato e vinto, giungono a diversi studi legali le rimostranze avanzate da molti altri candidati: dubbi circa le modalità di svolgimento delle prove scritte, la costituzione delle commissioni, l’utilizzo delle griglie di valutazione. In sintesi potremmo dire che questo concorso è partito male e è finito peggio. Molti docenti saranno immessi in ruolo solo verso metà ottobre. Sino ad allora i ragazzi e le scuole vedranno assegnarsi supplenti, in sostituzione di altri docenti oggi precari. Si doveva o si poteva evitare il valzer delle cattedre.

A fine agosto molto docenti sono stati convocati per ricevere proposte contrattuali a termine. Che ne pensa?

Si tratta di convocazioni calendarizzate all’ultimo momento e poi sistemi informatici inceppati, incertezza e confusione generale hanno posto in grande difficoltà gli operatori ed hanno seriamente attentato alla pazienza degli insegnanti. Durante le convocazioni per gli incarichi a tempo determinato, alla richiesta di un collega su cosa significasse l’acronimo IC (Insegnamento Clil) una funzionaria, forse innervosita per la stanchezza, rispondeva di prepararsi perché  dall’anno prossimo, con la “Buona Scuola”, saranno i dirigenti a scegliere. Prepariamoci dunque: c’era una volta la graduatoria di merito.

La Uil Scuola è stata a fianco degli undici docenti con specializzazione di sostegno che hanno vinto il ricorso

E’  stata necessaria un’azione legale per poter ribadire che un docente inserito nelle graduatorie provinciali per titoli venga assunto in relazione alla fascia di appartenenza e alla posizione. Ovvio? Neanche per sogno. E’ stata necessaria la pronuncia del Giudice, con dispendio di tempi di vita delle persone e di denaro pubblico, a ordinare il ripristino di fasce  e posizioni. Grazie ad una faticosa ma opportuna volontà conciliativa, si è riusciti a sostenere le ragioni dei ricorrenti senza portar danno, senza andare a detrimento di docenti già immessi in ruolo.

Sulle vertenze che caratterizzano la scuola trentina è intervenuta anche la Corte Costituzionale.

Risale a poco più di un mese fa la pronuncia della Corte Costituzionale che sottolinea come sia illegittimo il reiterato utilizzo di contratti a tempo determinato. Dove è finito il piano straordinario di assunzioni volto all’esaurimento delle graduatorie provinciali per titoli? Per non parlare dell’imminente obbligo di ricostruzione della carriera per tutto il personale della Scuola: docente e non, precario e non. Su questo Uil Scuola è ora impegnata in Cassazione. “

Scarica il pdf: Scuola ART 3(9)16