26 agosto 2021 –  l’Adige

Mense e green pass, è caos. Le aziende guardano a Roma

Il green pass obbligatorio per accedere alle mense aziendali sta mettendo in crisi le fabbriche. Perché a parte alcuni, che si sono organizzati allestendo tendoni nei parcheggi per consentire agli operai di mangiare, altri non sono preparati per assoluta mancanza di spazio. E il provvedimento del governo fa a pugni con se stesso e con il contratto nazionale di lavoro: da una parte l’accesso al desco solo ai vaccinati con certificazione e dall’altra l’obbligo per gli imprenditori di servire il pasto decoroso e dignitoso ai dipendenti. E in mezzo c’è l’assoluta impossibilità di imporre ai lavoratori di vaccinarsi. Insomma, il classico italico ginepraio. Qualcuno, come detto, si è attrezzato, ovviamente, ma molti stanno alla finestra confidando nel buonsenso e nei tavoli tra politici e sindacati. É il caso della Metalsistem, fiore all’occhiello dell’industria trentina, che riaprirà i cancelli lunedì. E con la mensa, come la mettiamo? «Abbiamo avuto delle riunioni ma, per il momento, abbiamo deciso di non fare niente. -spiega Antonello Briosi -Noi siamo chiusi fino a lunedì e questo ci agevola nella decisione da prendere. Presumiamo, però, che il tema sia affrontato e chiariato quanto prima a livello governativo e sindacale e nel fine settimana, non a caso, dovrebbe arrivare una decisione in merito».
Metalsistem, in attesa di realizzare la mensa «in house», ha esternalizzato il servizio alla Risto 3. «Ci siamo consultati e Risto 3, che è il nostro fornitore in attesa di costruire la mensa interna, ha confermato che è obbligata a seguire le regole e quindi, ad oggi, il personale è costretto a chiedere il green pass a chiunque acceda. Se da lunedì, quindi, non ci saranno novità in tal senso chi si presenterà in mensa senza certificato resterà fuori».
Le regole del gioco, però, potrebbero cambiare. Ed è quanto si aspetta Briosi. «Noi abbiamo fatto una scommessa sul buon esito della trattativa. L’argomento, quindi, lo tratteremo lunedì al rientro in fabbrica. Mi rendo conto che è un problema che hanno in tanti. Ovviamente noi possiamo pensare a qualche opportunità per chi non ha il green pass ma anche consegnare il pasto da portare all’esterno non risolverebbe la questione di base visto che la gente è naturalmente portata a mangiare in gruppi. Potremmo anche creare delle regole interne che andrebbero sicuramente bene per risolvere i problemi ma, ahimè, non sono legali per il sistema. Per questo proviamo a dare valore alla provvidenza e aspettiamo il fine settimana». Che, come la notte, dovrebbe portare consiglio. A Roma, infatti, si siederanno attorno ad un tavolo i ministri della salute e del lavoro Roberto Speranza e Andrea Orlando e il premier Mario Draghi assieme ai sindacati. Con l’obiettivo di mettere nero su bianco delle deroghe ed evitare il caos e le potenziali cause.
La conferma che qualcosa si sta muovendo arriva da Walter Alotti, segretario generale della Uil del Trentino. «Su richiesta di Cgil, Cisl e Uil nazionali al governo la questione dovrebbe essere trattata con urgenza. A livello locale stiamo aspettando le decisioni nazionali». C’è uno spiraglio positivo? «Diciamo che per le mense interaziendali ci aspettiamo la conferma della necessità di green pass, come avviene nei normali ristoranti. Allo stesso modo confidiamo in un’apertura per le mense aziendali interne dove il suggerimento è di seguire le regole in vigore da un anno in mezzo in qua con distanziamento sociale e separatori. Confindustria, da parte sua, cerca di dirimere una questione formale: la regola c’è e andrebbe applicata. Almeno sui vaccini dove, per altro, parlare di privacy secondo noi ha poco senso. Ci si aspetta comunque un po’ di elasticità da parte di aziende e lavoratori per consentire a tutti la serenità necessaria e ovviamente anche i servizi come la mensa. Entro questa settimana ci dovrebbe essere una decisione in tal senso».
La Provincia, dal canto suo, attende l’esito del tavolo romano. «Vedremo cosa uscirà dall’incontro -spiega l’assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli -Da parte nostra riattiveremo quanto prima il tavolo dei protocolli di sicurezza anti-Covid sui luoghi di lavoro. In quell’occasione ci aspettiamo che ogni parte sociale arrivi con dei suggerimenti per cercare di trovare la quadra». Nelle aziende, tanto le maestranze che gli industriali, ci si attende buon senso. Chiaro che la maggior parte vorrebbe tutti vaccinati e con il lasciapassare in tasca ma certo non si può chiudere la porta in faccia a chi ha scelto di evitare la punturina sul braccio ma sta comunque lavorando. L’«oracolo» è atteso per domani, tantopiù che la maggior parte delle fabbriche riaprirà la prossima settimana e, ad oggi, non si è ancora organizzata per offrire un posto al coperto a chi non è ammesso alla mensa.

Scarica il pdf: ADIGE mense ART 260821