Alotti della UIL :preoccupante aumento di luce e gas. Il sindacato rilancia la richiesta di agevolazioni alle famiglie trentine, possibile per l’energia idroelettrica prodotta in Trentino.

Trento 14/09/2021 – Comunicato stampa Uil del Trentino- .

L’impennata del prezzo di luce e gas preoccupa molto la UIL, il sindacato di Via Matteotti.

Questi aumenti graverebbero in modo inaccettabile non solo sulle aziende ed il sistema industriale, ma anche sulle famiglie e sui salari reali delle lavoratrici e dei lavoratori, dei pensionati e delle pensionate che, già da anni, fanno i conti con un costo dell’energia fra i più alti in Europa. L’Italia, infatti, è uno dei paesi europei a più alta diffusione della cosiddetta povertà energetica e circa il 10% delle famiglie italiane fa fatica a pagare regolarmente le utenze domestiche. Anche in Trentino, e specialmente con la crisi Covid, sono molte le famiglie che faticano a rispettare le scadenze delle bollette energetiche e che usufriscono dei Bonus energia dei Comuni.

È urgente, quindi, una riforma strutturale della composizione delle bollette che si ponga due obiettivi: il primo è che i maggiori introiti derivanti dall’aumento fino a 60 euro a tonnellata di Co2 siano destinati a ridurre i costi per le famiglie; il secondo è che le utenze energetiche siano sgravate dagli oneri di sistema che pesano sulle bollette per circa il 20%.

Dunque, è necessario che i sussidi alle rinnovabili e tutte le altre voci degli oneri di sistema siano spostate sulla fiscalità generale in quanto risorse destinate a finanziare opere e servizi di interesse generale.

La Uil è assolutamente convinta che la transizione ecologica debba fondarsi sulla sostenibilità sociale delle scelte economiche e tecnologiche. Una transizione che non tenga conto degli impatti sociali causerebbe un aggravio delle diseguaglianze assolutamente inaccettabile.

Ancora la Uil del Trentino rilanciano sulla possibilità, tutta trentina, di destinare finalmente alle famiglie i benefici dell’assegnazione della competenza primaria alla provincia delle concessioni di produzione di energia elettrica, che prevede appunto l’obbligo per i concessionari di cessione alle Provincie di una parte di energia prodotta che potrà, appunto, essere destinata a categorie di utenti privati o alle aziende. Qualche tecnico ha già calcolato la possibilità, per le famiglie utenti della Regione, di fruire di circa 300 Kw (60 euro a componente per famiglia all’anno), un contributo che non cambia la vita, ma potrebbe essere comunque d’aiuto alle famiglie, per lo meno quelle meno abbienti.

Walter Alotti

 

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