6 settembre 2016 – Corriere del Trentino

«Fondo occupazione, prelievi Federcoop a rischio»

Il sindacato dei direttori e quadri del credito cooperativo — Sinadi — ottiene un incontro con Federcoop per discutere del Focc trentino (Fondo occupazione) che, secondo i rappresentanti dei dirigenti, sarebbe illegittimo. Lo strumento, messo in campo grazie a un accordo firmato solo da Federcoop con Fabi, prevede la compartecipazione dei dipendenti, che metteranno risorse per consentire l’esubero di più di 200 lavoratori su complessivi 3000 circa. Secondo il Sinadi a questo obbligo ci si può opporre.
«La Federazione non potrà legittimamente operare le trattenute necessarie per il finanziamento del fondo (2.000 euro annui per ciascun lavoratore in forza), senza un’esplicita manifestazione di consenso da parte delle singole Casse.
Nel caso in cui le singole Casse intendessero aderire al finanziamento del fondo, appare possibile ipotizzare che singoli lavoratori o sindacati contrari a tale accordo possano contestare nei confronti delle Casse stesse, anche giudizialmente, le previsioni volte ad incidere in termini peggiorativi sui diritti quesiti e comunque sui diritti previsti dalla legge e dai contratti collettivi nazionali».
Un punto su cui insistono Sinadi, ma anche Cgil, Cisl e Uil, è che il Focc trentino invade il perimetro di competenze del contratto nazionale, che dice: «La contrattazione integrativa di secondo livello deve rispettare i demandi stabiliti dal presente contratto collettivo nazionale di lavoro; pertanto le organizzazioni sindacali  dei lavoratori si impegnano affinché le richieste siano conformi a detti demandi».
Su quali argomenti ci sarebbe questa sovrapposizione?
«L’accordo sottoscritto sotto alcuni aspetti appare disciplinare in termini deteriori il trattamento economico-normativo dei lavoratori rispetto a quanto previsto dalle leggi e dai contratti. In tal senso, le disposizioni in materia di remunerazione dello straordinario, rinuncia alle ferie, contribuzione obbligata ad un fondo».
Dal canto suo la Federazione — con la vice presidente vicaria Marina Castaldo e con il delegato sindacale Michele  Odorizzi — risponde al Sinadi, ribadendo la «piena legittimità» dell’accordo stretto con Fabi. Le finalità del Focc, principalmente, sono quelle di riorganizzazione e concentrazione societaria già in corso, che lasceranno per strada dipendenti, tema che si affronterà con prepensionamenti e con qualificazione e riconversione delle professionalità dei giovani.
Federcoop non rinuncia a chiedere, infine, a Sinadi «una posizione chiara e univoca», visto che in gennaio la stessa Sinadi ha sottoscritto un accordo per i dirigenti, per il premio di risultato e per il Focc Trentino. Si era insomma impegnato ad aderire al percorso del Focc, ma poi si è tirato indietro.

Scarica il pdf: Fondo occupazione ART 6(9)16