07 ottobre 2021 –  l’Adige, Corriere del Trentino

Sanità: sono 130 i precari a rischio. Personale da aggiungere alle sospensioni. Allarme dei sindacati

Entro fine ottobre è prevista la seconda tranche di sospensioni di personale sanitario no vax (circa 200 persone, ma un dato preciso non c’è). Oltre a questo, intorno a fine novembre, potrebbero aggiungersi altri 130 “addii”. A lanciare l’allarme sono i sindacati: «Tra un mese e mezzo scadrà il contratto dei lavoratori con Orienta APL, che ha fornito fino ad oggi professionisti sanitari, amministrativi, magazzinieri. Senza questi addetti il sistema non può reggere e l’Apss sarà in crisi totale».
In una fase in cui la coperta è già cortissima, con l’Azienda che sta navigando a vista e correndo ai ripari lavorando per bandi e concorsi, rischiare di perdere tra poche settimane ben 130 lavoratori, sparsi su tutto il territorio, rappresenta un rischio enorme per la tenuta del sistema. A spiegare la situazione sono Giulia Indorato, Ermanno Ferrari e Lorenzo Sighel, segretari di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp, che lunedì sera hanno parlato a lungo con i lavoratori in un’assemblea online. «Il contratto tra Azienda sanitaria e Orienta Agenzia per il lavoro, la società che ha fornito in questi anni diverse figure professionali per gli ambulatori, le corsie ospedaliere, gli uffici e i magazzini, si avvia a scadenza. Quindi 130 lavoratori e lavoratrici somministrate – ci sono medici, infermieri, Oss, figure amministrative e tecniche, magazzinieri, autisti -che da quasi due anni sono in forza all’Apss sono a rischio e non vedranno prorogato il contratto per decisione della stessa Azienda». Fortunatamente i giochi non sono fatti e c’è ancora la possibilità di trattenere questi lavoratori. Ma secondo i sindacati il tempo stringe e il silenzio assordante di Apss e Provincia non rappresenta un segnale incoraggiante. «La situazione è molto complessa. La preoccupazione di questi lavoratori è più che fondata così come il loro scoramento: moltissimi di loro sono stati in prima
linea durante l’emergenza sanitaria, adesso però né l’Azienda né la Provincia se ne ricordano. Nelle settimane scorse abbiamo inviato una richiesta di incontro ai vertici sanitari e all’assessora Stefania Segnana, perché è urgente capire se c’è l’intenzione di aprire nuovi bandi di assunzione tenendo conto dell’anzianità maturata in somministrazione». Secondo Indorato, Ferrari e Sighel la richiesta si incardina nel principio di parità di trattamento: i lavoratori somministrati nelle pubbliche amministrazioni svolgono, di fatto, le medesime funzioni dei dipendenti diretti, ma i bandi hanno esplicitamente escluso la possibilità di attestare queste esperienze. Va anche detto che nei mesi scorsi sono stati banditi due nuovi concorsi, ma per un numero di posti davvero basso. «Senza soluzioni si mettono a rischio i servizi ai cittadini e si disperde un significativo patrimonio di professionalità. Non vediamo alternative alla mobilitazione».

 

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