Sullo sviluppo sostenibile la Giunta sia coerente. Cgil Cisl Uil criticano la scelta di non spostare su questo capitolo la fetta più consistente della programmazione FESR. “Non si può firmare un Patto per una svolta sostenibile e poi non dare gambe ai progetti”
“La svolta verso un modello di sviluppo sostenibile per il nostro territorio, particolarmente fragile ed esposto ai rischi dei cambiamenti climatici, deve avvenire nei fatti, non solo con i buoni propositi”. Lo affermano i segretari generali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, ai quali non sfugge l’incoerenza della Giunta sul tema. Le tre sigle sindacali, infatti, giudicano negativamente la scelta dell’Esecutivo di non programmare la quota maggioritaria delle risorse dei Fondi strutturali europei 2021-2027, sul capitolo Europa più sostenibile. “Nei mesi scorsi avevamo chiesto all’assessore Spinelli di spostare la programmazione dei fondi FESR destinando il 60% degli oltre 180 milioni finanziati dalla UE per i prossimi sette anni sui temi della transizione ecologica e della sostenibilità vista anche l’urgenza di affrontare queste questioni per il nostro territorio – fanno notare Grosselli, Bezzi e Alotti -. Prendiamo atto, invece, che oggi la Giunta provinciale ha deciso di mantenere tutto invariato e dunque la grossa fetta della programmazione rimarrà su competitività delle imprese e digitalizzazione, solo una quota residuale per la sostenibilità”.
E il tutto avviene ad una settimana esatta dalla presentazione del Patto per lo sviluppo sostenibile. Un Patto che Cgil Cisl uil firmeranno nei prossimi giorni, presentando alcune osservazioni relative alla tematiche dell’inclusione dei migranti. “Quello fatto con il Patto è sostanzialmente un buon lavoro. Dal nostro punto di vista si poteva arrivare ad un testo finale più coraggioso in tema di strategie di sostenibilità, ma è comunque un buon punto di partenza”, insistono i tre segretari, per i quali adesso la priorità dovrebbe essere dare concretezza agli impegni messi nero su bianco. “Per tradurre in pratica le strategie dello SPROSS sarebbe stato opportuno garantire risorse certe, come quelle dei Fondi strutturali europei. Non è sufficiente sostenere che arriveranno le risorse del Pnrr e che potranno essere usate per la transizione ecologica. Non sappiamo, infatti, quante risorse spetteranno al Trentino, mentre il nostro territorio ha bisogno di interventi urgenti”, concludono Grosselli, Bezzi e Alotti.
Trento, 12 novembre 2021
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