16 novembre 2021 – l’Adige

«Manovra senza strategia e coraggio». Sindacati: poche risorse per i contratti e non c’è l’obiettivo zero emissioni

Non è solo il mancato stanziamento di risorse per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici ad alzare il livello dello scontro tra sindacati e giunta provinciale. Più in generale secondo Cgil, Cisl e Uil la manovra finanziaria manca di una strategia lungimirante per il futuro del Trentino. In particolare sul tema caldo dell’ambiente e delle misure per il contenimento del riscaldamento globale. «Su questo ci saremmo attesi maggior coraggio vista l’urgenza anche nella nostra provincia di adottare un modello di sviluppo sostenibile accanto a un piano di manutenzione straordinaria per gestire la fragilità del territorio»commentano i tre segretari, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, i primi ad essere ascoltati ieri mattina in audizione in prima commissione del consiglio provinciale, dove è iniziata la maratona di discussione dei tre disegni di legge in materia di programmazione economico finanziaria (legge di stabilità, bilancio di previsione e collegata). I sindacati sono convinti che il Trentino dovrebbe anticipare le strategie internazionali per arrivare a un territorio a zero emissioni, anticipando risorse pubbliche e private per favorire la riconversione ecologica e non limitarsi ad attendere la fase attuativa del Pnrr sperando nell’assegnazione di fondi dai Ministeri.
Diverso il giudizio del mondo imprenditoriale che ha apprezzato la conferma di tagli su Irap e Imis ma con il presidente di Confindustria, Fausto Manzana, esprime preoccupazione per la previsione di un livello di crescita del Pil che per tutto il prossimo triennio rimane a un livello inferiore al resto d’Italia.
Contratti.
Oltre ai confederali anche i sindacati autonomi sono tornati a criticare la mancanza di fondi per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. Il segretario della Fenalt, Maurizio Valentinotti, sottolineando il paradosso di avere la pubblica amministrazione più efficiente e meno pagata d’Italia, crtitica anche l’annuncio contestuale di aumenti del 20% ai sindaci. Cesare Hoffer di Nursing Up è tornato a ricordare le gravi carenze di organico nella sanità, con una media di 7,5 infermieri ogni 1.000 abitanti contro una media europea di 9, e l’ultimo posto al pari della Grecia per gli stipendi. Ribadendo la necessità del rinnovo anche per il settore scolastico, Ennio Montefusco, di Satos, chiede anche di cancellare la norma che permette agli insegnanti di chiedere il trasferimento solo dopo tre anni dall’assegnazione di una cattedra.
Imprese.
Oltre al plauso per i tagli fiscali gli imprenditori, con Manzana, chiedono di essere parte attiva dell’uscita dalla crisi anche attraverso un coinvolgimento delle associazioni di categoria nella strategia per accaparrarsi le risorse del Pnrr, posizione condivisa dal presidente della Cooperazione Roberto Simoni e da Gianni Battaiola per l’associazione albergatori. Andrea Basso per gli edili dell’Anci sollecita un adeguamento del prezzario per le opere pubbliche al vorticoso aumento dei prezzi delle materie prime.
Ma il settore produttivo ha bisogno per crescere della manodopera. L’attenzione su questo aspetto è stata sollecitata dal direttore della Cooperazione, Alessandro Ceschi, che chiede di porre attenzione ai flussi migratori, da favorire per attrarre risorse lavorative necessarie a tutti i livelli. Agricoltura.
La manovra impegna risorse da impiegare nella lotta al bostrico, l’insetto che dopo Vaia sta devastando il patrimonio boschivo. Un intervento apprezzato da Gianluca Barbacovi, di Coldiretti, e dai rappresentanti delle associazioni degli agricoltori, sentiti nel pomeriggio dalla commissione. Apprezzamento da parte di Diego Coller, di Confagricoltura, anche per il sostegno nella lotta alla flavescenza dorata, malattia che sta compromettendo i vigneti. Il presidente della Confederazione agricoltori (Cia) Paolo Calovi apprezza gli aiuti alla cooperazione, in particolare ai produttori di latte, oggi i più fragili. Il presidente degli allevatori, Giaconmo Broch, chiede anche sostegno per gli alpeggi, considerati garanzia per il futuro dell’economia di montagna.

 

Scarica il pdf:ADIGE Provincia ART 161121