18 novembre 2021 – Corriere del Trentino

Contratti pubblici, parte la petizione«Il triennio 2019-2021 va pagato»

Sindacati all’attacco. La Uil incontra il direttore generale Nicoletti

TRENTO Dopo le proteste in piazza e l’annuncio dello stato di agitazione, i sindacati lanciano una petizione online per «ottenere il finanziamento strutturale dei contratti pubblici provinciali del triennio 2019-21». Iniziativa che ieri sera contava già centinaia di adesioni. La petizione è stata pubblicata quasi 24 ore dopo l’incontro tra i rappresentanti della Uil e il direttore generale della Provincia, Paolo Nicoletti. Il confronto, tenutosi martedì pomeriggio, era focalizzato proprio sul blocco del rinnovo contrattuale per i dipendenti pubblici, che nella manovra finanziaria varata dalla giunta provinciale è stato posticipato al 2022 con 63 milioni a regime. Per il triennio 2019-2021, invece, sono stati destinati 30 milioni per la vacanza contrattuale. «In un clima di serenità, con pacata fermezza — recita un comunicato stampa firmato da Pietro Di Fiore (Uil Scuola) e Marcella Tomasi (Uil Fpl), che hanno incontrato Nicoletti insieme al loro segretario Walter Alotti — abbiamo dimostrato che un rinnovo coerente con gli impegni presi in gennaio 2020 è possibile. Si utilizzi fin da subito una parte delle risorse programmate per un futuro rinnovo triennale. Chiediamo il 3% di aumento per il periodo gennaio–agosto 2021 e il 4,1% a partire da settembre». Per fare questo, si aggiunge, «è necessario» un nuovo protocollo tra Fugatti e i segretari delle organizzazioni sindacali.

Sindacati che ieri, appunto, hanno lanciato una petizione online su Change.org. Oltre al mancato rinnovo dei contratti pubblici, «permangono irrisolti i temi dell’equiparazione di diritti e tutele del personale a tempo determinato e indeterminato, della revisione degli ordinamenti professionali, del riconoscimento delle progressioni economiche e delle nuove indennità di funzione, della necessità di prevedere risorse per una politica sugli organici commisurata alle effettive esigenze dei servizi e dell’offerta formativa», scrivono i rappresentanti di Fp Cgil, Flc Cgil, Cisl Fp, Cisl Scuola, Uil Fpl, Fenalt, Nursing up e Satos. Che chiedono ai cittadini di dire «no al perseverare da parte della giunta nella dequalificazione e mortificazione del ruolo pubblico e della dignità delle persone che assicurano i servizi fondamentali e universali».

Intanto da Roma arrivano brutte notizie per il comparto scuola, per cui mancherebbero le risorse per il rinnovo contrattuale. Mentre per quanto riguarda la sanità domani è in programma un presidio davanti alla sede dell’Azienda sanitaria «contro l’immobilismo di Provincia e Azienda» per il destino di 130 dipendenti in somministrazione, «che rischiano di restare senza lavoro».

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