29 dicembre 2021 – Corriere del Trentino

Sait, sciopero di tre giorni. Gli operai del magazzino: «No all’esternalizzazione»

TRENTO Dipendenti del magazzino Sait in sciopero per tre giorni contro l’esternalizzazione del servizio alla cooperativa Movitrento. La protesta al deposito centrale di via Innsbruck a Trento rischia di provocare ritardi e disagi nelle forniture ai punti vendita Coop e Famiglia Cooperativa in Trentino e, in Alto Adige, ai punti KonCoop serviti da Sait, in primis il nuovo supermercato di Palazzo Campofranco a Bolzano. La proclamazione con effetto immediato ieri mattina da parte dell’assemblea dei lavoratori. Lo sciopero si protrarrà, insieme al blocco del ricevimento delle merci, fino a domani compreso. All’astensione, seguirà dal 2 gennaio il blocco degli straordinari con uno stato complessivo di agitazione che si protrarrà, presumibilmente, fino al 12 gennaio quando le parti dovrebbero sedersi al tavolo per discutere l’integrativo aziendale. La protesta dei lavoratori è organizzata e sostenuta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil che nel piano di esternalizzazione di Sait vedono un attacco ai diritti dei circa 80 dipendenti del magazzino, nei piani dell’azienda destinati a passare a Movitrento che ne occupa già circa il doppio nella stessa struttura. «Il passaggio in appalto alla cooperativa — spiega Vassilios Bassios, Uiltucs Uil Trentino — comporterebbe la perdita dell’integrativo aziendale, il diritto alla mensa, la tutela dell’articolo 18. Senza contare che, finito il contratto di appalto, non ci sarebbero garanzie sulle prospettive lavorative». I rappresentanti sindacali contestano, poi, a Sait di aver perso di vista la propria identità di realtà cooperativa, per entrare in una logica di compressione dei costi, analoga a un’impresa di mercato. «La scelta dell’esternalizzazione — aggiunge ancora Bassios — è figlia di un mero calcolo aritmetico e non tiene conto del senso di appartenenza di questi lavoratori che, spesso, sono dipendenti Sait da più di vent’anni, con un attaccamento al lavoro e all’azienda che non può non essere considerato». I vertici aziendali si dicono, però, sorpresi dalla protesta.

«La proclamazione di uno sciopero di tre giorni — sostiene Luca Picciarelli, direttore Sait — è del tutto inattesa, sproporzionata e rappresenta una chiusura nel dialogo avviato il 15 dicembre scorso, quando avevamo convocato le rappresentanze sindacali sul contratto integrativo aziendale in scadenza. In quella circostanza è stata data informazione che nel corso del 2022 l’azienda avrebbe inteso confrontarsi con i rappresentanti dei lavoratori per impostare il percorso di esternalizzazione delle attività di magazzino. È una decisione deliberata dal consiglio già nel gennaio 2020 e che, per questioni organizzative, diventa necessaria per allinearsi agli standard del settore». Picciarelli assicura che non c’è alcuna volontà di intaccare le condizioni di lavoro. «Stipendi, indennità, scatti di anzianità saranno tutelati — prosegue —. L’azienda ha comunicato la volontà di definire un piano con l’impegno di trasferire i dipendenti dei magazzini con la garanzia del posto di lavoro e delle condizioni economiche, per non creare ripercussioni a livello retributivo nelle persone e nelle famiglie. Impegno questo ancor più rafforzato dalla decisione di avere come partner logistico Movitrento, la società cooperativa aderente al movimento trentino con cui Sait collabora già da dieci anni nelle attività di magazzino, e che opera con il medesimo contratto collettivo del commercio di Sait». Ma dall’Alto Adige arriva il sostegno ai lavoratori. «Di principio le esternalizzazioni non sono sane — osserva Antonella Costanzo segretaria Filcams Cgil —, se poi sono fatte senza concertarne i presupposti, la situazione diviene complessa. Sappiamo che non sono partiti da Trento camion per la Coop di piazza Walther. Tre giorni di sciopero non si proclamano unitariamente se non ci sono ottime ragione».

 

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