30 dicembre 2021 – l’Adige
Il pronto soccorso perde due medici
Il primo dicembre scorso è andato via un medico. Tra qualche giorno, ai primi di gennaio, ne va via un altro, in entrambi i casi chiamati ad altri incarichi. Così al pronto soccorso dell’ospedale di Arco restano cinque medici dei sette che c’erano finora. E non ci sono a breve prospettive di sostituzione. I sanitari rimanenti sono costretti a saltare riposi, a lavorare di più. Tutto questo in una fase, quella attuale, in cui la quarta ondata di Covid morde e le ospedalizzazioni aumentano. Il reparto di pneumologia è saturo. La pressione sulla struttura sanitaria è forte.
Il pronto soccorso di Arco ha un organico complessivo di 41 operatori: una coordinatrice, 7 medici, che si stanno riducendo a 5, 18 infermieri e 15 operatori socio-sanitari (Oss). I sindacati della sanità avevano già sollevato il problema dell’adeguatezza della struttura anche con sette medici. C’è la necessità di rafforzare la presenza dei medici nei turni diurni, soprattutto nel periodo estivo quando arriva il sovraccarico di lavoro dovuto ai turisti. C’è un problema di turni di notte degli infermieri: secondo i sindacati, servirebbe un quarto infermiere oltre ai tre attualmente previsti, perché di fronte ad un caso sospetto di Covid o per la necessità di fare esami d’urgenza tre sono troppo pochi.
A questo ora si aggiunge l’emergenza della mancanza di ben due medici su sette. «Uno è andato via il primo dicembre, l’altro va ai primi di gennaio afferma il segretario provinciale della Uil sanità Giuseppe Varagone restano cinque medici che sono costretti a saltare i riposi, a lavorare di più. Non c’è spiraglio che arrivi qualcuno a sostituirli. Abbiamo portato il caso all’attenzione dei vertici sanitari del comprensorio, ma la questione dei medici è rimasta senza risposta».
La situazione è aggravata dalla quarta ondata Covid. Il reparto di pneumologia, fiore all’occhiello dell’ospedale arcense, si è riempito. «C’è molto lavoro in più e i medici e gli altri operatori sanitari si ritrovano da soli» sottolinea Varagone. «L’altro giorno c’è stata la riunione col direttore generale dell’Azienda sanitaria: i reparti saranno riorganizzati per far fronte ai casi di Covid, è una situazione a cui fare molta attenzione».
Oltretutto, se anche si avviasse rapidamente una selezione per l’arrivo di nuovi medici in pronto soccorso, ci vorrebbe tempo, osserva Varagone. «Ora nell’Alto Garda i turisti non sono tanti, ma a primavera cominceranno ad arrivare». L’organico dovrebbe essere completato prima, ma c’è il rischio che non si arrivi in tempo per la stagione turistica.
Il caso del pronto soccorso di Arco si aggiunge ai problemi aperti nella sanità locale, già sollevati dai sindacati all’ultima riunione del consiglio della salute, a novembre. Tra gli altri, mancano operatori nelle cure territoriali e alle carenze precedenti al Covid si aggiungono ora quelle dei sanitari sospesi perché non vaccinati, che sono il 4% dei circa 300 dipendenti della struttura sanitaria.
Scarica il pdf: ADIGE Arco ART 301221
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