16 febbraio 2022 – l’Adige

«Bollette, intervento immediato»

Una situazione preoccupante. Che (pare) sarà duratura nel tempo e che avrà riflessi economici sia sui singoli cittadini e sulle famiglie, sia sulle aziende e sulle industrie. Il caro bollette spaventa anche in Trentino e le associazioni consumatori chiedono un vertice immediato a Dolomiti Energia allo scopo di agevolare le famiglie in difficoltà nel pagamento delle utenze di luce e gas. Dai sindacati, per voce di Alan Tancredi della Uil, arriva la richiesta di soluzioni immediate: Provincia, ma anche i Bim e la stessa Dolomiti Energia, devono affrontare di petto una problematica sociale. I numeri, d’altra parte, sono impietosi: come riportato dall’Adige nei giorni scorsi la stangata su famiglie e imprese trentine per i rincari dell’energia ammonta a 1 miliardo di euro. Il conto per i 238mila nuclei familiari della provincia è di 250 milioni di aumento rispetto alle bollette normali. I settori produttivi, dall’industria all’agricoltura, dai bar ai negozi, pagheranno oltre 700 milioni in più. E stiamo parlando “solo” di energia, perché il discorso può ampliarsi (e aggravarsi) considerando altre voci, come la benzina (per le imprese i rincari valgono più di 60 milioni, ma anche le singole famiglie devono già mettere mano al portafoglio). Restando nei numeri, partiamo dal concreto. Nel trimestre luglio-settembre 2021, con un consumo di 350 kilowatt in un mese (indicativamente una famiglia di 3 o 4 persone), l’esborso era di circa 96 euro. Nel trimestre gennaio-marzo 2022, ovviamente con lo stesso consumo, il costo arriva a 171 euro. Ovvero +56%. Aumentando i consumi, quindi prendendo in considerazione una famiglia più numerosa, o semplicemente una casa più grande con magari più televisori, più computer e più elettrodomestici spesso in funzione, la sostanza non cambia: confrontando gli stessi identici periodi, ma calcolando 501 kilowatt, si passa da 138 a 245 euro, con un’impennata sempre del 56 per cento. Per le aziende non va meglio, come spiega Tancredi: «Esempio pratico: una ditta come E Pharma passa da 60 mila a 110 mila euro al mese di spese». Tradotto 600 mila euro in più all’anno di uscite. Soldi che sarebbero potuti andare in assunzioni, in una crescita aziendale, in progetti innovativi, e che invece “volano via” in costi fissi. Tancredi analizza e propone: «Il problema è enorme e bilaterale, nel senso che riguarda le famiglie e le aziende. Ma delle possibilità di azione ci sono, a partire dall’energia elettrica. Io lancerei la proposta di un aiuto da parte dei Bim: sono enti pubblici e qualche azione possono metterla in campo. Poi ci sono la Provincia e Dolomiti Energia. Lancio una provocazione dicendo che è evidente come il 25% di capitale privato governi il rimanente 75% di capitale pubblico. Proprio sull’Adige il presidente di Dolomiti Energia ha detto che non ci sono margini di azione. Invece ritengo che l’azienda possa agire, a partire dalle offerte: oggi ci sono sconti del 5 per cento, ma possono essere alzati. Se non vogliono farlo va benissimo, è legittimo, ma dicano chiaramente che si tratta di una scelta politica e si prendano le critiche dei cittadini. In questi momenti la politica deve essere coraggiosa, le famiglie hanno bisogno subito di un aiuto». A Dolomiti Energia si rivolgono anche Adoc, Federconsumatori e Adiconsum, le associazioni dei consumatori di Uil, Cigl, e Cisl. «Chiediamo un tavolo tecnico immediato per dare risposte alle famiglie in difficoltà. In attesa delle riduzioni sui costi dell’energia, che arriveranno grazie ai provvedimenti del governo nazionale, in Trentino chiediamo un allungamento dei tempi e degli importi minimi di rateizzazione, incontri periodici e la proroga della scadenza dell’offerta scontata al 30% pubblicizzata da Dolomiti Energia». A proposito di questo ultimo punto spieghiamo: si tratta di un’offerta pubblicata un paio di settimane fa, con termine il 15 febbraio. “Family Energia blocca il prezzo”, è lo slogan ed è previsto un 30% in meno rispetto al prezzo energia del servizio di Maggior Tutela. Una sorta di costo fisso e bloccato fino al 2023. Ma perché un’offerta “lampo” in un momento così delicato? A spiegare, e a fornire una notizia ai consumatori, è la stessa Dolomiti Energia: «A causa dei prezzi particolarmente variabili abbiamo voluto proporre un’offerta non troppo “duratura”. Ma, sulla base delle condizioni del mercato, abbiamo deciso di allungare l’offerta fino alla fine di febbraio».

 

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