01 marzo 2022 – Trentino, Corriere del Trentino
«Valdastico, 74 milioni per il turismo»
TRENTO L’attuale giunta provinciale a trazione leghista è sempre stata chiara sul progetto della Valdastico: l’opera va fatta (con sbocco della galleria a Rovereto sud). E negli ultimi mesi ha agito di conseguenza. Non solo approvando il documento preliminare della variante al Pup (Piano urbanistico provinciale), ma affidando anche ad una società di consulenza terza, la Pwc Italia, il compito di elaborare uno studio sull’impatto economico ed occupazionale dell’infrastruttura. I cui risultati sono stati illustrati ieri pomeriggio in Sala Belli (Palazzo della Provincia) davanti ai rappresentanti dell’imprenditoria trentina e delle organizzazioni confederali Cgil, Cisl e Uil. In estrema sintesi: secondo gli esperti di Pwc, nell’arco di 16 anni, fra impatto diretto, indiretto e indotto, il progetto genererebbe 5,2 miliardi di valore aggiunto (compreso l’impatto sul turismo) e in media quasi 5mila posti di lavoro l’anno.
«È un documento utile per il dibattito, riguardo ad un investimento che, va ricordato, alla Provincia non costa nulla e sul quale l’amministrazione provinciale non mette risorse proprie, ma che allo stesso tempo potrebbe avere un ritorno importante sul nostro tessuto economico, sociale e turistico». Così il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, ha introdotto il documento di «Analisi economica e sociale dell’allacciamento A31 Valdastico nord-A22 del Brennero».
L’indagine — commissionata da Trentino Sviluppo e basata sullo studio di fattibilità dell’opera, datato 2019 sotto la sigla della società concessionaria dell’A31 (Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova) — è stato presentato dal direttore di Pwc, Diego Artuso. Il quale ha preso in considerazione due periodi temporali: quello di 7 anni ipotizzato per la realizzazione dell’opera e quello di 9 anni relativo alla fase operativa.
Partendo dalla fase di investimento (che ammonta a 3,3 miliardi), nel corso della realizzazione dell’opera si avrebbe un impatto diretto (appalti e subappalti) di 0,8 miliardi, uno indiretto (intera filiera delle costruzioni) di 1,8 miliardi e indotti (consumi) di 1,1 miliardi, per un valore aggiunto di 3,7 miliardi. Per quanto riguarda il fronte occupazionale, sarebbero garantiti mediamente quasi 8.500 posti di lavoro l’anno.
Venendo, invece, alla fase operativa, si stima che i ricavi derivanti dalla gestione dell’infrastruttura potrebbero arrivare a 65 milioni di euro annui, che a loro volta genererebbero un valore aggiunto annuo di 72 milioni (di cui 11 di indotto) e garantirebbero 495 posti di lavoro l’anno (di cui 142 come indotto). Infine è stato considerato anche l’impatto sul turismo, perché «la maggiore accessibilità alla provincia di Trento (20 minuti in meno di percorrenza nella tratta Trento-Vicenza, ndr ) lascia ipotizzare un «incremento di arrivi e presenze turistiche provenienti dal Veneto e Friuli-Venezia Giulia pari a circa il 20%». Questo comporterebbe una spesa
annua aggiuntiva di 73,7 milioni, che produrrebbe 84,5 milioni di valore aggiunto (di cui 20 di indotto) e 1.633 posti di lavoro annui.
In conclusione è stata analizzata anche l’ipotesi fatta dalla società concessionaria di un hub intermodale nei pressi dell’uscita di Rovereto, a servizio, in particolare, del trasporto intermodale non accompagnato, con capacità analoghe a quelle dell’Interporto di Trento, per cui a sua volta sarebbe presupposta una specializzazione come «autostrada viaggiante»). Ma «questo è solo un’ipotesi di scuola, bisogna fare prima l’allacciamento», ha spiegato Fugatti. Sulla variante al Pup sul corridoio est (ossia sulla Valdastico) si discuterà in Aula nella prossima seduta del Consiglio provinciale.
Scarica il pdf: Valdastico ART 010322 3
No Comments