Morti sul lavoro – la UIL : Basta chiacchiere e protocolli, si passi dalle parole ai controlli!
Ancora una giovane vittima sul lavoro in Trentino. E ancora una volta nei boschi colpiti da Vaia nel 2018. I tecnici e le autorità chiariranno i motivi di questa ennesima tragedia, avvenuta fra l’altro in ambito lavorativo familiare, particolare ancora più disperante per obbligarci ad indagare e ad operare affinché la strage, quella più nostra, nelle nostre foreste, finisca.
La Uil chiede da tempo una svolta nelle modalità di prevenzione sul territorio degli infortuni sul lavoro, ma cozziamo contro un largo fronte, a cui appartengono anche rappresentanti sindacali, che minimizza sempre il problema e riconduce l’azione istituzionale e le soluzioni a protocolli formali, alla formazione e prevenzione, meno ai controlli ed alla repressione delle violazioni di legge.
Sia chiaro, gli impegni fra le parti coinvolte e la diffusione, fin dall’età scolare, di una cultura della sicurezza restano una stella polare per la soluzione del problema nel lungo periodo. Siamo fermamente convinti però che la proposta concreta lanciata due anni fa dalla UIL del Trentino per la sicurezza del lavoro forestale, di un più forte coinvolgimento del Corpo Forestale provinciale, nel controllo del territorio boschivo ed agricolo trentino, anche per l’aspetto della sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro, vada rivalutata e riesaminata dalla Giunta Fugatti. Abbiamo bisogno di avere una risposta dall’Assessore Spinelli, a cui recentemente è stata demandata la materia della sicurezza sul lavoro, solitamente competenza, a livello nazionale del dipartimento alla Sanità e salute pubblica e dal Presidente Fugatti, che guida e dispone del Corpo forestale provinciale.
Abbiamo avuto la triste soddisfazione, nei giorni scorsi, di sentire il Responsabile dell’Uopsal parlare di un rafforzamento del collegamento degli uffici di prevenzione provinciali con l’Arma dei Carabinieri, essendo assai limitata l’azione di intervento sul territorio degli ispettori e tecnici provinciali, per l’esiguità degli organici di quegli uffici, e per contro della diffusione, della presenza invece più capillare dei Carabinieri sul territorio, e della possibilità appunto di utilizzare coordinarsi coi loro comandi periferici, date le loro competenze, stabilite dalla legge statale, anche in questa materia.
Ecco: a livello nazionale il Corpo Forestale è confluito nell’Arma dei Carabinieri e più risorse specializzate anche rispetto al territorio forestale e naturalistico, permettono così maggior vigilanza e controllo delle previsioni di legge riguardanti anche la prevenzione e la repressione delle violazioni sulla prevenzione e sicurezza del lavoro.
Era una proposta della UIL del Trentino questa e si sta realizzando. Non ci importa della sua primogenitura, ci interessa molto invece che si analizzi e si decida sull’altra nostra idea: la creazione di nuclei specializzati del Corpo forestale provinciale che operino direttamente sul territorio, nelle nostre foreste – che loro conoscono bene – anche a supporto dell’attività di prevenzione, controllo e repressione dell’Uopsal e delle Procure della Repubblica, uffici e autorità poi investite dalla conseguenze sempre tragiche e dolorose degli infortuni gravi o delle morti sul lavoro.
Ovviamente il personale dovrebbe essere formato, specializzato e motivato a questi nuovi incarichi, che paraltro oggi i colleghi statali transitati nell’Arma, hanno cominciato ad effettuare quotidianamente.
Un appello quindi a far sì che dalle chiacchere e dai protocolli, si passi dalle parole ai fatti!
#ZEROMORTISULLAVORO Nessuno può esimersi dal lavorare per la vita e per evitare che qualcuno, quella vita, la perda sul lavoro.
Walter Alotti
Segretario Generale
Uil del Trentino
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